L’ossessione del nulla
Cosa sono gli obiettivi? Se possiamo rintracciare uno degli elementi che più hanno segnato la generazione appena passata è proprio la nascita di queste sfide dentro la sfida del gioco. Un sistema che di fatto non ha nulla di rivoluzionario, tanto che tale introduzione sarebbe potuta esistere anche nelle precedenti console, considerato il fatto che la connessione online per quanto riguardava la prima Xbox era già stato un tabù – in ambito console – perfettamente abbattuto.
Gli obiettivi sono aspetti che si sposano con l’online, una specie di carta d’identità del giocatore, abilità e gusti messi al servizio e in mostra della competizione globale. Questi di fatto nella percezione di chi gioca sussistono indipendentemente dal concludere il game, l’adempimento di determinati compiti – solo in minima parte legati alla campagna principale – provoca un’ossessione al completamento da fagocitare il gioco stesso. Questo lungo preambolo è necessario per comprendere come nell’industria videoludica odierna l’identità del giocatore poco s’identifica nella pura abilità – che ha condizionato anche quella multiplayer – per essere sostituita da quella del completamento: la capacità si misura con la percentuale di trofei ottenuti, facendo sì che il giocatore s’identifichi (nei gusti) dai giochi con cui ha raggiunto il livello di completamento maggiore. E se un videogame togliesse il concetto di sfida o di obiettivo fin dalla radice del suo essere? Jazzpunk in questo si distingue veramente dal resto, non tanto per la sua grafica volutamente grezza e dal nonsense che domina la narrazione (per intenderci, dovremo fotocopiarci il culo affinché si riesca ad accedere ad una zona inaccessibile). I compiti che saremo chiamati ad effettuare sono privi di logica ma anche complessi nel loro adempimento perché guidati in tutto e per tutto. Una spy story che guida il giocatore in un mondo in cui la meccanica di robot deficienti ha invaso l’organico, uomo stilizzato nelle sue figure e idiota nelle azioni; tutto fa sì che tutto si condensi nell’essere un semplice pretesto per esplorare i luoghi come contenitori di gag demenziali. Qualche volta si ride e altre no, ma ciò che più interessa in Jazzpunk è la tendenza a mostrare tutto come un artificio videoludico: allo stesso modo dell’artificio cinematografico, un inganno portato dal rapporto tra il campo e il fuoricampo, ma che il videogame potrebbe scavalcare con l’identità di mondi creati e rimodellati su misura di uno sguardo illimitato perché inibito da una zona d’azione. Il gioco nel gioco che si fa atto di liberazione dal gioco stesso, un intento sicuramente fine a se stesso ma anche destabilizzante se privato della giusta serietà.
Jazzpunk [Canada 2014] SVILUPPATORE Necrophone Games.
DISTRIBUTORE Adult Swim. PIATTAFORME Pc, OS X.
Avventura.