“Le donne, i cavallier, Magnus, gli amovi…”
“Siete voi pronti a morire pugnando?” indagava spavaldo Brancaleone. Sir Percy di Montblanc risponderebbe di sì. Salvo poi dimostrarsi del tutto impreparato a onorare il titolo di cui si fregia. Il fiero fondatore de La compagnia della forca è un cavaliere incerto come la sua “erre” moscia e svanito come l’alcol che tracanna volentieri. Ma ha il vizio di sopravvalutarsi, spronato da un manipolo di coraggiosi pronti a seguirlo in ogni genere di avventura.
E di sfide ne ha affrontate parecchie, la malandata compagnia di Magnus, da quando, quasi quarant’anni fa, prese vita dalle sue chine e da quelle di Giovanni Romanini. Reduce dal successo ottenuto con Lo sconosciuto, dopo l’abbandono della serie Alan Ford, Magnus decise di cimentarsi in una saga fantasy-medievale, inizialmente pensata per i ragazzi e ancora improntata all’umorismo. Edita tra l’aprile del 1977 e il settembre del ’78, con un’appendice conclusiva nell’estate successiva, La compagnia della forca non ottenne però il successo sperato: forse l’errata percezione del pubblico o la complessità di un intreccio non proprio lineare penalizzarono quella prima uscita. La serie fu chiusa dopo 20 episodi (gli ultimi due pubblicati mesi dopo), mentre era stata concepita per coprirne almeno 24. Una sconfitta che non avrebbe scomposto Sir Percy, né uno qualsiasi dei suoi valorosi, che oggi ottengono soddisfazione con l’edizione in due volumi di Rizzoli, peraltro arricchita dei bozzetti originali. Ma chi sono gli scalcinati membri della compagnia? Oltre all’inetto cavaliere e alla più abile sorella Annalisa, altri cinque personaggi sui generis, tra i quali l’esperto scudiero Ser Crumb e il bel menestrello Bertrando, ispirati rispettivamente agli stessi Magnus e Romanini. Insieme vagolano per terre e villaggi, terribili draghi e personaggi storici, in un amalgama originale di tradizioni e invenzioni inedite. Li osteggia l’Oscuro Signore alla guida delle forze del male, mentre il Dottor Nadir e il subdolo Lattemiele intervengono spesso in loro aiuto. Tavola dopo tavola si succedono storie rocambolesche, ambientate in luoghi fantastici ma di evidente ispirazione, come il Bellorizzonte in tutto e per tutto simile alle campagne di Castel del Rio. Dal punto di vista stilistico, Magnus conserva nei primi episodi la propensione al grottesco di Alan Ford per poi imboccare, anche nel tratto, una strada più autonoma e sperimentale. Ne risultano ambientazioni ricche e accurate e una narrazione multifocale che intreccia satira, fiaba e romanzo picaresco. Non si tratta della prima ristampa (la precedono Alessandro Distribuzioni, Granata Press e Panini Comics) ma è la prima in cui l’opera viene raccolta in due soli volumi, con un edizione curata ed elegante. Sir Percy, di certo, ne sarebbe orgoglioso.
La compagnia della forca – Vol. 1 [Italia 1977]
TESTI Magnus. DISEGNI Magnus, Giovanni Romanini.
PUBBLICATO DA Rizzoli Lizard.
Graphic Novel, pagine 400.