La forza del vissuto
Paco Roca è ormai tra i fumettisti più affermati e dotati del panorama internazionale, grazie alle sue storie sempre poetiche e di un livello artistico esemplare: L’inverno del disegnatore è la sua opera più matura e compiuta, e rappresenta un altro tassello che impone il fumetto come un genere letterario da scoprire.
In questo lavoro Roca affronta un momento molto importante per la storia del fumetto spagnolo: l’autogestione artistica di alcuni suoi colleghi del passato che scapparono dalla rivista Bruguera, per fondare Tio Vivo, uno dei primi esempi di fumetto autoprodotto. La vicenda nasceva dal fatto che gli artisti avrebbero voluto essere riconosciuti come tali, rivendicando il proprio ruolo che fino ad allora era ridotto a quello di semplici “operai delle vignette”. Le tappe fondamentali del percorso sono raccontate con minuziosità di dialoghi e caratterizzazione dei personaggi, e le stagioni sono disegnate e dipinte con varie colorazioni, colori gelidi e monocromatici per i mesi freddi, più caldi in estate. I salti spazio-temporali e le ambientazioni sono alternate nei mesi come accadrebbe nella vita reale, mutazione di umori e aspetto dei personaggi compresi. Roca è sempre più un osservatore delle varie tipologie umane, e rende al meglio – con un tratto mai esagerato e sempre coerente con la “poesia” della storia – le atmosfere dell’epoca: si viene subito catapultati in un mondo che, man mano che le pagine scorrono, diventa sempre più familiare anche se non “vissuto”. È questa una delle doti di Roca: saper far immedesimare chiunque anche quando sembra difficile, così con la surreale vita di Dalì in Il gioco lugubre come la vecchiaia nel capolavoro Rughe. Colpisce ancora il tratto retrò dei disegni, nota non negativa ma intelligente, che evitando di emulare non cerca di sorprendere il lettore con “effetti speciali”. Senza appesantire la lettura con dettagli noiosi, si affrontano i problemi che ancora oggi impediscono una perfetta libertà ai fumettisti. La figura dell’editore troppo spesso quasi dittatore, contro il quale l’autore lotta per regolarizzare la propria creatività. Questo aspetto è anche approfondito dall’interessante prefazione del fumettista italiano Carlo Chendi, che diventa necessaria prima di affrontare le vignette. L’inverno del disegnatore è una perfetta sintesi di sentimenti universali: l’amicizia, la libertà, la lotta per un mondo migliore, lo spirito di iniziativa. Se si pensa ai nostri duri tempi, sembrano tutti principi superati e lontanissimi, ma per fortuna esistono artisti che ci riportano a quella che dovrebbe essere la realtà. Basta crederci.
L’inverno del disegnatore [El invierno del dibujante, Spagna 2011] TESTI E DISEGNI Paco Roca.
PUBBLICATO DA Tunué Editore (2015).
Graphic novel, colori, 128 pagine.