Tecniche di animazione inedite, sentimenti eterni
In un giorno lavorativo come tanti a New York un ragazzo aspetta annoiato l’arrivo della metrò. Un’improvvisa folata di vento carpisce un foglio riposto nella sua cartellina, che volteggiando in aria atterra sul viso di una graziosa fanciulla.
Riacciuffato il documento, si accorgono che vi è rimasta impressa una traccia di rossetto a forma di bacio. Il simpatico fuori programma spezza per un momento l’opaca routine e, mentre i due si guardano intensamente negli occhi, i loro cuori lasciano intravedere il comune desiderio di provare empatia, complicità, amare e sentirsi ricambiati. La magia di quel fugace istante però svanisce rapidamente: salita sul vagone in partenza, la sconosciuta dedica un repentino ultimo sguardo al giovane per poi scomparire, forse per sempre, dalla sua vista e dalla sua vita. Cupido però sembra aver altri piani perché poco dopo la ragazza ricompare inaspettatamente e lui tenta di attirare l’attenzione lanciando aeroplanini di carta dalla finestra: riuscirà a far breccia nel suo cuore? Descrivere la trama di quest’opera non è semplice: ciò che viene mostrato in una manciata di minuti attraverso una scelta cromatica minimalista – ad eccezione del bacio carminio stampato sulla pratica, tutto nelle scene è in bianco e nero – per certi versi si può considerare come un’efficace esplicazione visiva della summa dell’incanto che i sentimenti portano nell’esistenza degli uomini, che altrimenti risulterebbe grigia e sbiadita. Raccontare tutto ciò implica un fiume di parole che comunque non riesce a descrivere appieno né la poesia della romantica storia né la dolcezza dello sguardo della protagonista (una peculiare caratterizzazione fisionomica alla quale la Disney, con la sua nutrita galleria di eroine, ci ha piacevolmente abituati) e che hanno evidentemente stregato anche la giuria degli Oscar. L’idea di fondo di per sé non è originalissima: musicalmente parlando, qualche anno fa James Blunt in You’re beautiful aveva già decantato la magia di un incontro casuale nella metro così come di recente i Train con Drive hanno raccontato di déjà-vu cittadini che riaccendono le pene di un amore a distanza. Anche l’ambientazione non è nuova perché originariamente nei comics pure le romantiche liaison di Superman e Flash Gordon erano state ambientate in metropoli negli anni Trenta e Quaranta. Una scelta vincente ma probabilmente non casuale: anche ipotizzando che un fortuito incontro così foriero di felici risvolti sentimentali avvenisse oggi, saremmo probabilmente troppo indaffarati con i gadget informatici e sempre di corsa per prestare attenzione a chi incrociamo. Quindi forse converrebbe fare più attenzione a ciò che ci dice il cuore.
Paperman [Id., USA 2012] REGIA John Kahrs.
SCENEGGIATURA Clio Chiang e Kendelle Hoyer. FOTOGRAFIA Jeff Turley. MUSICHE Christophe Beck.
Cortometraggio animato, b/n, durata 7 minuti.