Alternative
Gli scorsi mesi di lockdown ci hanno insegnato a essere selettivi e, allo stesso tempo, ricettivi, nelle tante visioni e letture che hanno intrattenuto le nostre giornate. Preparando questo numero di Mediacritica, siamo incappati in un mondo che non conoscevamo, quello dei webtoons.
In queste poche righe si cercherà di farli conoscere anche a voi.
Provenienti dalla Corea del Sud, dove hanno spopolato fin da subito, viaggiando in contemporanea con l’iconografia del fenomeno delle band musicali K-Pop, i webtoons sono dei fumetti verticali – ogni capitolo è pubblicato in una striscia verticale -, che superano in parte l’idea del manga classico, per abbracciare una più facile consultazione digitale.
Nascono, infatti, per una lettura a scorrimento, tipica dell’interazione da smartphone. Ad oggi hanno superato i 100 miliardi di visualizzazioni in tutto il mondo, grazie alle numerose app che li propongono al mercato più popolare. Sono di facile lettura e riescono a soddisfare i gusti di gran parte del pubblico di riferimento, strizzando l’occhio alla serialità televisiva, vista la loro divisione in episodi seriali con storie orizzontali. Fa sorridere pensare che la lettura obbligata sia simile ad una pellicola che scorre nel proiettore, un senso vintage di fruizione, che ci fa pensare quanto sia ancora fondamentale l’immagine in movimento, in un presente sempre più fermo. Alcuni episodi hanno la singolare aggiunta di colonna sonora, che amplifica, per esempio nei momenti di thrilling, le emozioni, sia dei personaggi che del lettore. L’app più diffusa è Webtoon, offre una library abbastanza vasta free ed una un po’ più corposa a pagamento, si può scegliere in quale lingua leggere, inglese o francese, quale genere seguire e il gioco è fatto. Una volta registratosi, l’utente può consultare il calendario giornaliero di uscite, o scegliere il genere e lo stile di disegno preferito. Ci si stupisce della cura con cui vengono aggiornate le pagine delle varie app. Si passa dall’horror alla storia sentimentale e “dal manga style” al tratto più marcatamente “occidentale”. Gli autori stanno pian piano raggiungendo anche una fama internazionale e spesso intervallano la realizzazione dei webtoons a quella più “canonica” dei fumetti. Se non si masticano le lingue straniere, in Italia, al momento, esiste il sito Toomics, che ne racchiude alcuni: per fare alcuni esempi, Boricha e il suo Demon King Baby Diares, che è una sorta di babysitter per demoni, Mi piaci di Momopia, una storia che viaggia tra bullismo e confessioni segrete, e Il club dei lettori solitari di Sora Im, un’indagine su una morte sospetta. È un mondo realmente da scoprire, a voi la sfida.