La meschinità umana
Spesso scrivendo in questa sezione ho scoperto delle opere che rimangono nella mia testa per giorni e giorni grazie alla loro potenza espressiva e artistica; è il caso anche di Fuggire, nuovo graphic novel di Guy Delisle, un racconto doloroso e tragico ma allo stesso tempo positivo.
Christophe André è un operatore di Medici Senza Frontiere rapito da un gruppo di miliziani in Cecenia nel 1997 e tenuto in ostaggio per quasi quattro mesi in isolamento. Delisle riporta la storia come gli è stata narrata da Christophe, non la modifica, in apparenza, con velleità narrative che risulterebbero fuori luogo. Si riesce a condensare nelle 432 pagine del volume un senso di spaesamento e disperazione che man mano che le tavole proseguono si fanno sempre più forti. Il lettore è immerso nella “noiosa” quotidianità di Christophe e, non è per nulla banale sottolinearlo, crea un rapporto empatico con lui: in molti momenti piombiamo nell’ansia e nella preoccupazione, grazie all’abilità sia narrativa che grafica dell’autore. Le giornate scorrono uguali e con dei rituali ben definiti, dai carcerieri che portano i pasti alle poche docce concesse, e apparentemente ciò porta a esili svolte narrative. Il tempo passa e Christophe immagina quello che accade al di fuori della stanza in cui è rinchiuso. Per non impazzire sogna la fuga, si improvvisa eroe tutto d’un pezzo, ma alla fine si deve arrendere all’evidenza: la sua condizione fatica ad evolvere, ma la disperazione non prende mai il sopravvento. È questa la particolarità di Fuggire: non puntare sulla drammatizzazione della storia ma sulla claustrofobia e l’assurdità di un novello Josef K. che non riesce a comprendere ciò che gli sta accadendo. Anche quando riuscirà a scappare l’incognita di ciò che potrà accadergli lo rende impotente verso un futuro enigmatico. Una metafora anche per l’uomo d’oggi, in balìa di una minaccia sempre dietro l’angolo e, per disumanità, il più delle volte incomprensibile. Delisle usa disegni semplici ma allo stesso tempo minuziosi, in cui anche un piccolo cambio di sguardo nel viso del protagonista riesce a rendere l’atmosfera diretta. Un tratto reale, con paesaggi e i personaggi molto riusciti, che si snoda lungo le pagine da leggere senza fermarsi. E alla fine commuove sapere che tutto ciò che abbiamo “vissuto” è davvero accaduto. E anche se fuggire forse non è stata la soluzione, è di sicuro la vittoria sulla meschinità del genere umano.
Fuggire – Memorie di un ostaggio [S’enfuir, récit d’un otage, Canada 2016] AUTORE Guy Delisle.
TESTI Guy Delisle. DISEGNI Guy Delisle. EDITORE Rizzoli Lizard.
Graphic Novel, 432 pagine.