Non disturbare l’occhio
Ristampato qualche mese fa da Coconino, il “nuovo” Cronachette racchiude, finalmente in un solo volume, tutti e tre i libri pubblicati da Giacomo Nanni tra il 2007 e il 2009.
Ed è una gioia poter rileggere tutto d’un fiato le avventure di Esterina, la piccola gatta che parla, scompare, rimpicciolisce, vola sulla luna. La gatta di Nanni è in realtà il suo personale stratagemma per ripercorrere alcune tappe della sua adolescenza, attraverso il racconto di episodi e fatti che probabilmente lo hanno anche segnato sul piano emotivo. Sono tutti eventi sfumati e a tratti sfocati, che si legano perfettamente alla natura incantata del racconto, sempre sospeso tra quotidianità e una buona dose di realismo magico.
La cosa che sicuramente riesce meglio a Nanni è quella di rendere Esterina una sagoma che attraversa gli spazi delle vignette ogni volta con un intento preciso e chiaramente esposto: è una forma che, seppur essenziale ed estremamente iconica, ottiene sempre quello che vuole, dal raccontare le sensazioni di un personaggio che si relaziona con essa, allo spostare la narrazione repentinamente dove meno uno si aspetterebbe. In questo senso la gattina diventa sia un personaggio al quale è molto facile affezionarsi sia un segno che permette di modificare tutto il mondo che lo circonda a seconda di come si configuri. Non è un caso che l’opera si intitoli Cronachette, in quanto alla fine il suo obiettivo principale non è quello di rendere protagonista assoluto (anche se ciò è in parte inevitabile) un personaggio piuttosto che un altro, bensì di evidenziare l’intento espositivo di fatti tra i più disparati e, alle volte, eterogenei tra loro. La sensazione che si ha, man mano che si prosegue nella frastagliata narrazione, è che Nanni abbia cara, prima di ogni cosa, l’esaltazione della potenza del disegno, come se si rendesse conto che quello è ciò che sempre comanda – e niente altro – in un medium come il fumetto. Come fa sostenere a Esterina, nella tavola finale del volume, “i testi nei fumetti sono come delle macchie grigie sulla tavola, e sono la prima cosa su cui lavorare nel comporla: perché non devono disturbare l’occhio”. In Cronachette, e nell’arte di Giacomo Nanni, le parole – come sosterrebbe un noto regista italiano – sono importanti, ma sono qualcosa che deve aggiungere e mai sottrarre ai segni presenti sulla tavola. Che sia un gatto che si trasforma in uccellino o un lombrico nero, le immagini disegnate ci accarezzano come solo loro sanno fare, dicendoci molto della natura espressiva e caratteriale di chi le ha prodotte. Senza bisogno di aggiungere altro.
Cronachette. Ediz. integrale [Italia 2020] TESTO E DISEGNI Giacomo Nanni.
EDITORE Coconino Press.
Graphic novel, 720 pagine.