Figli delle stelle di Hokuto
“Il firmamento è dominato da due costellazioni: l’Orsa Maggiore e la Croce del Sud… Le arti marziali assassine si dividono nella Divina Scuola di Hokuto e nella Sacra Scuola di Nanto.” Ci piace credere che Kenshiro non abbia bisogno di presentazioni. Il legittimo successore della Divina Scuola di Hokuto è ormai noto a ogni angolo del globo come un cult del fumetto e dell’animazione giapponese.
Ma forse non tutti sanno che, in origine, avrebbe dovuto trattarsi di un semplice studente esperto in arti marziali. Se il Ken che conosciamo attraversa lande post-atomiche falciando nemici come Bruce Lee, lo si deve allo sceneggiatore Buronson e alla sua passione per Mad Max e “il furore della Cina”. I disegni di Tetsuo Hara completarono la felice unione che nel 1983 diede i natali a Ken il Guerriero, un po’ Bruce Lee nella prima serie, un po’ Stallone nelle successive. Un manga prezioso e inimitabile che torna in edicola con i 27 numeri della serie originale, quella, per intenderci, dove Lynn si chiama Rin, Julia è ancora Yuria e Bart non ha una dune buggy. Ma che per il resto è il magnifico concentrato di sentimento e membra esplose che da piccoli ci deliziava tra un Gig Robot e un’Ape Maia. Nella prima uscita del 10 giugno, in allegato a Stadio e Tuttosport, il nostro vaga alla ricerca dell’amata Yuria, strappatagli crudelmente dal perfido Shin. Di Ken scopriamo i caratteri essenziali. Che è buono con i deboli e impietoso con i tiranni. Che sembra invincibile ma forse non lo è. E, soprattutto, che i suoi avversari esplodono sotto il tocco letale delle sue dita. I disegni di Hara si susseguono in tavole di straordinaria ricchezza espressiva, sia nella gamma delle emozioni che adombrano i volti che nelle complesse sequenze di lotta. L’eleganza mobile del tratto si sposa al dinamismo delle figure, stagliate su ambientazioni gravide di dettagli. Le orde mostruose dei predoni, capeggiati dai quattro luogotenenti di Shin, regalano altrettanta spettacolarità della furia implacabile con cui Ken le distrugge. Ma il culmine lo si raggiunge con l’incontro tra Ken e l’odiato discepolo della Scuola di Nanto, dove i sofferti trascorsi tra i due si ripropongono in un doloroso flashback. Uno scontro senza esclusione di colpi destinato a mettere a dura prova le tecniche di Hokuto. Le stesse che trovate in appendice, riassunte in un pratico glossario. Così, nel caso voleste provarle.
Ken il Guerriero [Hokuto no Ken, Giappone 1983 – 1988]
TESTI Buronson. DISEGNI Tetsuo Hara.
EDIZIONE ITALIANA Planet Manga (27 numeri settimanali)