Buona notte “fiocco di neve”
“Mi preparo a difendere il mio gorilla. lo difenderò perché la città è di chi la vive. Quello che succede a Pordenone è solo il segnale di un disagio diffuso”, dichiarava tre anni fa Davide Toffolo dopo le critiche ricevute per aver “imbrattato” un muro di Vicolo delle Acque, appunto a Pordenone, con un grande disegno che raffigurava il suo gorilla protagonista de Il re bianco, graphic novel rieditata oggi da Bao. E le critiche ricevute fanno capire che il messaggio di fondo dell’opera è ancora potente.
Il disegno campeggia tuttora in quel vicolo e oltre ad abbellire la zona è un chiaro riferimento ad un ideale di libertà creativa e sociale a cui da sempre Toffolo ha ambito. I suoi lavori hanno raccontato personaggi rivoluzionari, Pasolini e Carnera su tutti, che hanno fatto della loro lotta contro la diversità un baluardo con cui affermarsi tutti i giorni. Il re bianco è l’autobiografia dell’incontro allo zoo di Barcellona tra Davide e il gorilla albino Copito de Nieve, una vera star alla Elvis, “una vita violata dallo spettacolo e votata allo spettacolo”, che fino alla sua morte avvenuta nel 2003 ha rappresentato una forma di rivolta. Il diverso è sì accettato, ma relegato al ruolo di fenomeno da baraccone, sfruttato e platealmente esibito ai giudizi del pubblico. Una delle prime graphic novel italiane che da classico ha finalmente nuova vita: il tratto minuzioso e vigile nel riportare su carta ogni ombra e forma, giocando con i contorni dei dettagli dei personaggi, è un marchio di fabbrica come il bianco e nero alternato esclusivamente alle tonalità del rosa dei corpi.
Nelle prime pagine della nuova edizione Toffolo invita il lettore a scoprire, leggendo o rileggendo l’opera, quanto i concetti espressi siano cambiati e alla luce della quotidianità possiamo tranquillamente affermare che le cose sono rimaste immutate se non peggiorate. Il populismo dilagante ci insegna che il diverso è ancora una minaccia e l’integrazione non è un arricchimento anzi seppellisce le nostre tradizioni…e così Copito è la dimostrazione che i preconcetti muovono tutto rendendoci sempre più miopi. Ma alla fine è la diversità a renderci unici come “l’impronta del naso nella specie dei gorilla”. Bisognerebbe cercare di ritornare più ingenui e smaliziati come la ragazza che Davide incontra nel suo viaggio che vuole scoprire la storia di Copito, o la bambina nel finale che dà l’ultimo saluto all’animale. Toffolo è il gorilla bianco e viceversa. L’artista difende il suo lavoro nel rispetto e nel superamento di un disagio diffuso. Lunga vita al gorilla bianco, lunga vita alla lotta.
Il re bianco [Italia 2005/2018] TESTI e DISEGNI Davide Toffolo.
EDITORE Bao Publishing.
Graphic novel, 159 pagine.