Un’amicizia tra sorrisi e lacrime
Immaginate una gang nei bassi fondi della Parigi attuale, sigaretta in bocca, qualche risata e tanta birra. Scarpe da ginnastica, jeans, felpa e giubbotto di pelle non stonano in questo ambiente, ed è qui che vive Driss (Omar Sy), un ragazzo senegalese che tra il carcere e i sussidi di disoccupazione condivide una casa caotica e sporca, con la famiglia numerosa e disastrata.
Curiosamente viene assunto per essere costantemente al fianco di un benestante tetraplegico. Deve assisterlo in tutto. Driss non ha le competenze lavorative né scolastiche per affrontare questa situazione, ma si rivela ciò che Philippe (François Cluzet) cercava: un assistente che non lo trattasse da malato ma da persona (“A volte si dimentica e mi passa il telefono perché io lo prenda”). Due mondi così diversi si affrontano sul piano sociale, quello dei parigini ricchi ed acculturati bianchi accanto a quello dei ragazzi di colore, poveri e scurrili, spesso nati all’estero ma cresciuti in Francia.
La presenza esplosiva di Driss nella vita della casa borghese sconvolge le abitudini di questa, trasformando addirittura una festa di compleanno “a sorpresa” che ogni anno è sempre più noiosa in una divertente serata tra balli e risate.
Tratta da una storia vera, la pellicola è una commedia aspra, nella quale i registi Olivier Nakache e Eric Toledano giocano sull’andamento altalenante e seguono le difficoltà di quell’amicizia improbabile senza mai scadere nell’esasperazione romantica. I pesonaggi, perfettamente delineati, si scoprono durante tutto il film: Omar Sy percorre un viaggio all’interno di se stesso e si rivela un pragmatico amante dell’arte, della letteratura e della musica classica; François Cluzet, ormai installato in una rigida società fatta di consuetudini ed orari da rispettare, impara a rimettersi in gioco (anche nella sfera sentimentale), a “dare una raddrizzata” alla figlia adolescente, ammettendo anche che le sigarette lo aiutano a sentirsi bene.
La strana coppia è sempre più unita: da un rapporto strettamente lavorativo si passa gradualmente a un piano più personale e intimo, fino all’amicizia, nella quale l’uno incoraggia sogni e desideri dell’altro.
Quasi amici, campione d’incassi nel Paese d’origine, è un film che trasporta lo spettatore in emozioni contrastanti, tra amarezza e risate, tra ironia e disillusione, già preannunciate nella prima scena.
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