Pitch Black for dummies
Quando Riddick decapita spettacolarmente uno dei mercenari che gli danno la caccia, in sala, alle mie spalle, un gruppo di ragazzi esplode in un inquietante applauso spontaneo. Come dargli torto, quei cinque secondi sono l’apice delle quasi due ore di questo Riddick, quarto capitolo (considerando il mediometraggio sperimentale animato Dark Fury di Peter Chung) sulle gesta del leggendario assassino spaziale dagli occhi a infrarossi. Che non si capisce bene che senso abbia.
Composto da una prima parte che vede Riddick rimettersi in sesto dopo esser stato abbandonato morente su un pianeta violento e inospitale, tradito dagli ambigui personaggi incontrati in The Chronicles of Riddick (2004), e una seconda che pare il remake “for dummies” del gioiello che aveva dato il via a tutto, Pitch Black (2000), Riddick pare una salsa grumosa, una poltiglia di già visto mescolata con superficialità, che punta tutto sugli effetti speciali digitali delle creature aliene – tecnicamente eccellenti, concettualmente misere variazioni dello Xenomorfo di Giger – e manco fornisce ulteriori particolari sulla saga in generale, risultando come un capitolo extra completamente fine a se stesso. David Twohy, regista\sceneggiatore di tutta la saga, di solito intelligente mestierante (si veda l’ottimo Below), in Riddick pare a mezzo servizio. Sembra che neanche ci provi, a proporre qualcosa di nuovo, alternativo o minimamente elaborato: un ritorno alle più sobrie origini, dopo gli eccessi fracassoni di The Chronicles, poteva essere una buona pensata, ma il risultato è davvero deludente. Trama risaputa, personaggi monodimensionali, ambientazioni desertiche ormai abusate, un finale troppo accomodante… anche Riddick, splendido e inquietante badass dalla dubbia morale, perfettamente incarnato da Vin Diesel, qui pare addirittura rammollito rispetto ai fasti delle avventure precedenti: come macchina di morte ha ancora molte carte da giocare, ma tutta l’ambiguità che lo contraddistingue è scomparsa, rendendolo un personaggio quasi anonimo, stella morente che sopravvive della luce riflessa delle glorie del passato. E tutto quello che resta è il gore, piuttosto abbondante ed esplicito, unico elemento che crea interesse ma, ovviamente, non basta a salvare Riddick. Anche se fa appaludire.
Riddick [id., USA/Gran Bretagna 2013] REGIA David Twohy.
CAST Vin Diesel, Jordi Mollà, Matt Nable, Katee Sackhoff, Dave Bautista, Karl Urban.
SCENEGGIATURA David Twohy, Oliver Butcher, Stephen Cornwell. FOTOGRAFIA David Eggby. MUSICHE Graeme Revell.
Fantascienza, durata 119 minuti.