La donna comune salverà il mondo
Susan Cooper lavora nella CIA, ma il suo campo da battaglia è dietro una scrivania e le sue armi sono microfono, tastiera e cervello. Quando il collega Fine, fascinoso e letale, incontra Rayna, criminale ancor più fascinosa e letale che lo uccide e minaccia l’intero bureau, Susan decide che è ora di schiodarsi dal suo posto all’ombra e diventare una vera agente, provando a superare complessi che affondano in un rapporto poco felice con la figura materna (e dove sennò?).
Non nuovo a pellicole in cui l’outsider diventa una figura con cui ridere e mai da deridere, Paul Feig ritaglia un ruolo su misura per Melissa McCarthy, ricavandone una donna comune e sensibile al fascino “jamesbondesco” dei colleghi, precipitata in un mondo in cui i criminali sono acrobati da circo mancati e i suoi colleghi peccano di un machismo di cui – questo sì! – è inevitabile non ridere a crepapelle. Perfetta spalla a intermittenza è Jason Statham, nei panni di una spia in cui è impossibile non percepire la caricatura di alcuni dei suoi ruoli più famosi (Transporter, Killer Elite, I Mercenari), qui demitizzati e mostrati nei loro aspetti più farlocchi e irrealistici. Nonostante le tante risate che i tempi comici e le gag mai abusate provocano, questa non è una parodia, ma un mix divertente di commedia e azione per quello che rimane, di base, un film di spionaggio. La McCarthy viene abilmente lasciata a briglia sciolta nell’uso di una mimica fisica che ben si sposa con il ruvido sarcasmo delle sue battute. Vero fulcro del film, al di là della vicenda in cui la CIA deve sconfiggere la cattiva cotonata in possesso del classico ordigno nucleare, l’agente Susan Cooper non chiede di essere trattata diversamente perché atipica in un mondo di atletici supercattivi, ma perché dotata di un cervello e dalla voglia di usarlo. Portata a superare i limiti auto-imposti, a dispetto delle false identità imbarazzanti fornitele in ufficio e dall’ingerenza delle alte sfere, Susan è divertente perché razionale in un mondo in cui irrazionalmente è normale saltare da un elicottero, ma è anche la donna gentile della porta accanto che trova risorse laddove gli altri vedono problemi.
Divertente, spigliata, leggera nonostante un corpo giunonico – e senza ipocrisie anche questo ha un suo ruolo nel film – la McCarthy sposa il nuovo trend secondo cui le attrici possono far ridere sdoganandosi dai soliti ruoli e, forse, salvare le sorti della commedia americana.
Spy [id., USA 2015] REGIA Paul Feig.
CAST Melissa McCarthy, Jason Statham, Rose Byrne, Jude Law, Sergio De Luca.
SCENEGGIATURA Paul Feig. FOTOGRAFIA Robert D. Yeoman. MUSICHE Theodore Shapiro.
Commedia/Azione, durata 120 minuti.