ANTEPRIMA
Segreti nel portapranzo
Sullo sfondo di un’India tirata a lucido da Bollywood e coperta dai veli colorati delle gonne danzanti, si nasconde la verità di città povere come Mumbay, il cui tappeto musicale di sottofondo non è dato dalle suadenti voci femminili ma dall’inquinamento acustico del caos sulle strade, annacquate dalla pioggia incessante. The Lunchbox, prodotto autoriale presentato a Cannes 2013 e vincitore del Grand Rail D’or della Critica, ci mostra lo spaccato di una realtà che, dopo il fenomeno passeggero (seppur edulcorato) The Millionaire, passa sempre più a fatica nei nostri circuiti, affidandosi soprattutto allo sguardo attento filtrato dai Festival.
Saajan è un impiegato modello con trentacinque anni di esperienza alle spalle, pronto ad andare in pensione. Un giorno riceve sulla propria scrivania il pranzo sbagliato, preparato sapientemente da una donna per il marito che lavora in un altro ufficio. Pietanze prelibate rispetto al solito menù del ristorante da cui si serve, che svelano subito l’errore, dando il via ad uno scambio di lettere tra i due che li aiuterà a sentirsi meno soli. Ila infatti è una casalinga tradita, con una bambina piccola a cui badare e le mansioni domestiche da portare avanti, mentre Saajan è un cinico burbero da poco rimasto vedovo. Nelle parole arrotolate in mezzo al cibo piccante emergono confessioni che testimoniano il disagio di una comunità che avverte l’ansia del progresso ma non è ancora preparata ad accoglierlo. C’è la condizione dei lavoratori che, per andare a guadagnarsi il pane, ogni mattina nel traffico infernale dei mezzi pubblici effettuano tragitti interminabili; c’è chi per risparmiare rinuncia al portapranzo nutrendosi di sole banane; chi non ce la fa più e si suicida gettandosi da un tetto; chi come il marito di Ila è ossessionato dal lavoro e dalla voglia di fare soldi; chi come il protagonista si sente ormai vecchio e inutile e chi, come la giovane leva affiancata a Sajaan, desidera intraprendere un mestiere per costruirsi una famiglia. La bolla dell’India magica come abbiamo imparato a conoscerla, quella stereotipata dei mantra cantati, dei problemi inesistenti affogati nel Gange, ma dei solidi nuclei famigliari e dell’interesse per una vita semplice e agreste, qui è scoppiata e si è dissolta nella logica borghese che ripone la felicità nel posto fisso, nell’auto e nel matrimonio, sempre più difficili da conquistare e mantenere. Più che il sogno di sbarcare il lunario con la vincita di un quiz televisivo, in The Lunchbox si insegue la realizzazione professionale, che spesso chiude la porta al vicino. La storia, un C’è posta per te in salsa orientale, ammortizza la moderna frustrazione diffusa con la chiave dell’ironia, favorendo il recupero delle relazioni sociali. Nell’era delle email, gli odori speziati e la calligrafia sulla carta restituiscono un contatto tra le persone, che la rete e gli ostacoli quotidiani sembrano avere interrotto.
The Lunchbox [Dabba, India/Francia 2013] REGIA Ritesh Batra.
CAST Irrfan Khan, Nimrat Kaur, Nawazuddin Siddiqui, Denzil Smith.
SCENEGGIATURA Ritesh Batra. FOTOGRAFIA Michael Simmonds. MUSICHE Max Richter.
Drammatico, durata 104 minuti.