Sorridi!
La suspense di solito è una delle componenti fondamentali del genere giallo/thriller. Benoît Jacquot con Tre cuori, ha cercato di dimostrare che anche il dramma può tenere in tensione lo spettatore, senza dover per forza parlare di omicidi o azioni criminali.
Presentato in concorso alla scorsa Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Tre cuori è un “thriller dei sentimenti” in cui il plot iniziale regge fino quasi alla fine, per poi scadere purtroppo nel banale. Marc incontra fortuitamente Sylvie, si conoscono e instaurano un rapporto da subito intenso, così decidono di darsi appuntamento nuovamente dopo alcuni giorni; Marc però non riuscirà ad arrivare in tempo. Dopo un po’ di mesi Marc conosce Sophie, la sorella maggiore di Sylvie… Inizierà una relazione amorosa con la nuova donna senza conoscere la parentela. Atmosfere dilatate, musiche ossessionanti, sguardi torbidi e parole non dette, la regia sostiene il tutto con mano magistrale sospendendo ogni tipo di giudizio sui suoi personaggi. Gioca con la malattia di Marc, che soffre di cuore e per il cuore, con il concetto di caso e coincidenza, senza appesantire la visione ma, anzi, appassionando. Ci si aspetta da un momento all’altro una violenza che faccia finalmente liberare Marc dal peso che si porta dentro, violenza non giustificata (ci mancherebbe!) ma prevedibile. Invece Jacquot riesce a giocare con lo spettatore interrompendo la verosimiglianza e affermando la dittatura del crudele destino, ma la realtà, spesso, è ancora più beffarda rispetto ad una sceneggiatura ben congeniata. Rimane l’amaro in bocca, quando tutta questa originale messa in scena dell’amore mancato e dell’amore consolatorio svanisce nel telefonato finale, dove tutto termina come ci aspettavamo. La “richiesta di un sorriso” a chi non ha più fiducia nella vita, leitmotiv della pellicola, culmina nel ridicolo che traspare dai volti stupiti del finale. Splendidi Benoît Poelvoorde e Charlotte Gainsbourg intrappolati in personaggi che sono in primis corpi “mutilati” e sofferenti, meno incisive le prove di Chiara Mastroianni e Catherine Deneuve in una performance riduttiva e troppo credulona. Dispiace aver perso l’occasione di vedere ribaltare la tesi di Sliding Doors a favore della programmabilità della vita ordinaria. Con più coraggio Jacquot ci avrebbe regalato un consiglio per affrontare i nostri difficili giorni: poter gestire i nostri sentimenti seguendo esclusivamente i suggerimenti del cuore, sia in campo amoroso che nel quotidiano, un coraggio che spesso manca.
Tre cuori [Trois coeurs, Francia 2014] REGIA Benoît Jacquot.
CAST Benoît Poelvoorde, Charlotte Gainsbourg, Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve.
SCENEGGIATURA Julien Boivent, Benoît Jacquot. FOTOGRAFIA Julien Hirsh. MUSICHE Bruno Coulais.
Drammatico, durata 106 minuti.