La pianificazione della vita, l’imprevedibilità del caso
Recentemente sono usciti alcuni film che riprendono la commedia classica americana aggiornandola ai nostri tempi e unendola ad altri modelli, si pensi a Tutto può accadere a Broadway (omaggio alla sophisticated comedy anni ‘30/’40 ma anche a Blake Edwards) e a Mistress America, che si ispira almeno in parte al sottogenere screwball. Rientra in tale “filone” anche Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini di Rebecca Miller, opera che ibrida la commedia del rimatrimonio a quella più moderna e intellettuale di Woody Allen.
Il film vede come protagonista Maggie, una giovane donna newyorkese impacciata e leggermente nevrotica che cerca di controllare ogni aspetto della sua esistenza. Un desiderio che verrà però frustrato anche dall’incontro con un giovane professore universitario, che renderà la sua vita alquanto imprevedibile e soggetta a mutamenti non sempre pianificati. Opera dal titolo emblematico, Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini è in primis una commedia sulla volontà di programmare tutto e sull’impossibilità di poterlo fare completamente, poiché le dinamiche umane sono spesso incontrollabili e molti eventi frutto del caso. Una tesi sull’imprevedibilità che avvicina il lavoro a parte dell’ultimo Woody Allen, autore con il quale il film ha in comune non solo le problematiche citate, ma anche l’ambientazione nella Grande Mela degli intellettuali e i dialoghi colti e spesso veloci tra i protagonisti. Ma il regista newyorkese non è l’unico riferimento cinematografico della Miller, che si ispira infatti anche al modello più classico della commedia del rimatrimonio, evidente soprattutto nello svolgimento narrativo, caratterizzato da personaggi che s’incontrano, si sposano, si lasciano e poi ci ripensano. L’autrice unisce dunque senza forzature due modelli di diversa origine e provenienza, dando vita a una commedia compatta e intelligente, che ha i suoi punti di forza nello script (dalle battute alla delineazione dei personaggi) e nelle interpretazioni dei protagonisti, in primis quelle di Greta Gerwig e Julianne Moore. Due attrici dalla forte personalità che recitano in armonia e con affiatamento, senza sovrastare il film, ma supportandolo con le loro doti migliori: la Gerwig con il suo naturale carisma, la Moore con la sua bravura ed esperienza. E una nota di merito va spesa anche per Ethan Hawke, sicuramente sottotono rispetto alle sue partners, ma alquanto adatto al suo personaggio indeciso e manovrabile. Rebecca Miller firma così un’opera ben scritta e ben interpretata, magari non originalissima negli spunti e nelle riflessioni, ma capace d’ibridare tipi diversi di commedia con abilità ed efficacia.
Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini [Maggie’s Plan, USA 2015] REGIA Rebecca Miller.
CAST Greta Gerwig, Ethan Hawke, Julianne Moore, Maya Rudolph, Bill Hader.
SCENEGGIATURA Rebecca Miller. FOTOGRAFIA Sam Levy. MUSICHE Michael Rohatyn.
Commedia, durata 98 minuti.