SPECIALE SPIA E LASCIA SPIARE
Ma dove vai, bellezza in bicicletta?
Ethan Renner è un agente della CIA, un veterano, infinita esperienza, sangue freddo e la capacità di fare sempre la cosa giusta al momento giusto. Ma è un leone ferito, malato terminale con pochi mesi da vivere, una famiglia abbandonata a causa del suo lavoro e un ultimo incarico da portare a termine per forza se vuol salvare se stesso e i suoi cari.
To kill or to die? Ovviamente la prima soluzione è da preferire ma, trattandosi di un super-uomo, nulla gli impedisce di approfittare della situazione per porre rimedio anche agli sbagli fatti con moglie e figlia. Tra un morto, un rapimento e qualche tortura, il nostro riallaccia i rapporti con la sua bimba ormai adolescente, fronteggiando l’arroganza e gli sbalzi d’umore tipici di quell’età. Lavoro e vita privata si intrecciano in maniera molto rischiosa, sia per il bene dei protagonisti, ma soprattutto per la coerenza della vicenda narrata: il ritratto di un agente segreto che è anche un bravo padre di famiglia è in un equilibrio instabile tra il riuscire a gestire i due ruoli e il fallire clamorosamente in entrambi. Catapultati da un luogo all’altro ci ritroviamo infine nella bella Parigi, città decretata a tirare le fila di questa avventura imperfetta. Il regista McG ha già avuto a che fare col mondo top secret delle spie, dai due capitoli dedicati alle Charlie’s Angels al recente Una spia non basta, tutti onestamente etichettati come delle action comedy e nulla più; 3 Days to Kill non ci va distante. Non aspettatevi di correre, sparare e sfidare una morte certa ogni tre per due: il film è anche questo, ma soprattutto è una storia di formazione, quella di un uomo che deve imparare a fare il genitore, e solo in un secondo momento sopravvivere. I sostenitori accaniti del genere adrenalinico per eccellenza rimarranno parecchio delusi e a un certo punto perderanno il conto dei difetti presenti. Solo uno è imperdonabile: ogni action movie che si rispetti fa sempre percepire l’ansia che cresce insieme al panico di non farcela, i minuti che stanno per scadere prima che qualcosa di brutto capiti. C’è chi ci riesce meglio (1997: Fuga da New York) e chi meno; 3 Days to Kill non ci prova nemmeno. Tre giorni per ammazzare un tipo, 72 ore passate a far da babysitter alla figlia, tra dolcissimi momenti di complicità e di tanto in tanto l’occasione per far volare giù da un ponte una macchina piena di cattivoni. Niente paura, nessun morto, la storia può continuare. A sua discolpa occorre citare però la migliore scena dell’intera pellicola: cinque minuti contati di attacco, quando una festa si trasforma in una pirotecnica sparatoria, dove proietti impazziti si mescolano all’imbarazzato amore di due ragazzi, gli ascensori precipitano, le vetrate vanno in frantumi e sullo sfondo la Tour Eiffel illuminata sta a guardare.
3 Days to Kill [id., USA/Francia 2014] REGIA McG.
CAST Kevin Costner, Hailee Steinfeld, Amber Heard, Tómas Lemarquis, Connie Nielsen.
SCENEGGIATURA Adi Hasak, Luc Besson. FOTOGRAFIA Thierry Arbogast. MUSICHE Guillaume Roussel.
Azione/Drammatico, durata 117 minuti.