Ci resterà sempre Istanbul
Prima di esaminare un film tanto futile, un’osservazione spontanea. Per chi non lo sa, Taken – La vendetta è il seguito di Io vi troverò, di cui è il riciclo con due variazioni: vendetta a parti ribaltate; cambio di metropoli, Istanbul e non più Parigi. Tra gli sceneggiatori, Luc Besson.
Ora, la domanda: Besson si crede regista d’azione convinto del suo mestiere e della sua violenza accelerata, ma come armonizzare queste inclinazioni con il precedente film su un premio Nobel per la pace e sulla non violenza, per lo più da lui personalmente diretto? O c’è schizofrenia o, quel che è peggio, un’incoerenza poetica che non merita attenuanti, nemmeno con la giustificazione modaiola “ma è un film di genere, solo da quest’angolazione puoi giudicarlo”. Stavolta, a vendicarsi con l’ideologia dell’occhio per occhio sono i padri dei criminali albanesi uccisi dal protagonista nel primo film; e poiché schema vincente rivince, rapire la figlia del protagonista è ancora necessario, ma con l’aggiunta della madre. Così aumentano rapimenti e conseguenti salvataggi e conseguenti minuti per arrivare a un’ora e mezza, e per avere una seconda parte in cui crepita la messe di morti che il primo tempo premette. Tutto questo però senza aver mai frequentato i consigli di dama “Drammaturgia”, e purtroppo nemmeno del consigliere “Film di genere”. I fan dovrebbero apprezzare? Cosa, un film talmente a regola d’arte che reclamizza le prevedibili tappe dell’eroe canonico d’azione, la percentuale esatta di combattimenti e poi archivia il composto nel lieto vivere familista finale? Così si ottiene soltanto un film nel genere, non un film di genere; si ottiene artigianato impersonale, senza etica nel pensare ma anche nello stile, perché l’estetica da frenesia cerca talmente la velocità della coreografia che l’occhio non ha neanche il tempo di dire “vorrei un film d’azione non postmoderno”. L’esito allora non è nei fatti, ma già dalle intenzioni: accantonato il John Woo più ispirato, è molto più comodo ereditarne i mali che da quel momento l’action movie si porta dietro, e spacciare lo standard che copia senza capire per prototipo moderno di un genere. Accelerare per non trovare niente. Io vi troverò cercava ingegno nella sparatoria e ragione di vita nel reazionarismo protettivo; Taken – La vendetta non ha nemmeno un simile abietto coraggio. In questo è persino più esemplare nel suo anonimato, nell’essere mera replica; giustifica la sua violenza con l’istinto di un padre, ma non per questo ha più rispetto della morte.
Taken – La vendetta [Taken 2, Francia 2012] REGIA Olivier Megaton.
CAST Liam Neeson, Maggie Grace, Famke Janssen, Leland Orser.
SCENEGGIATURA Luc Besson, Roberr Mark Kamen. FOTOGRAFIA Romain Lacourbas. MUSICHE Nathaniel Méchaly.
Azione, durata 91 minuti.