Mas que nada
E allora lasciamo che si scateni, il fanciullino sopito che è in ognuno di noi. Chiudiamo gli occhi e riapriamoli sulla variopinta scena d’apertura di Rio: pennuti di varie razze e colori ballano il Samba nella foresta amazzonica, disegnando una coreografia da musical. Armonia, gioia, appagamento sensoriale. Divertente, vero? Mica tanto.
Lo stupore visivo nel nuovo film d’animazione del brasiliano Carlos Saldanha (regista delle tre Ere Glaciali) dura poco, circa un paio di minuti. Ovvero fino all’arrivo dei bracconieri, che sequestrano tra gli altri il neonato Blu, raro esemplare di ara in via d’estinzione. A questo punto la pia illusione di trovarsi davanti ad un novello Saludos Amigos disneyano – tripudio di policromie, danze travolgenti e libertà creativa – scema e si rientra nei ranghi di una narrazione classica “a tema”, con i suoi insegnamenti e il suo ineccepibile buon senso. Dopo la cattura, per il cucciolo di pappagallo inizia l’avventura: dapprima quando in un incidente viene abbandonato in Minnesota e ritrovato dalla bimba Linda, e successivamente nell’ardito ritorno in Sudamerica, per l’accoppiamento con la pappagallina Jewel. Alla faccia dell’intento quasi filologico dichiarato dall’autore, che “non voleva un film turistico”, Rio cavalca tutti gli stereotipi possibili sul Brasile: dal calcio al Carnevale, fino alle pittoresche favelas in cui tutti (ma proprio tutti) si divertono. Certo, non può essere il realismo il fine di un cartone animato per bambini fino ai 10 anni, quanto piuttosto l’immedesimazione. Eppure anche l’operazione “empatia” lascia interdetti: mettendo da parte il tratteggio insopportabile degli insopportabili esseri umani, la folta schiera “animalesca” è destinata ahinoi a non lasciare traccia. Forse per colpa di personaggi troppo emulativi (su tutti la banda di macachi copiati e incollati dai lemuri di Madagascar), forse perché un tappo di bottiglia utilizzato a mò di copricapo da un simpatico uccellino non basta a “fare primavera”. Eliminato sia l’intellettuale Habemus Papam morettiano che il thriller anfetaminico Limitless, papà e mamme, approfittando delle feste pasquali porteranno i loro pargoli a vedere Rio (stampato in 700 copie, praticamente impossibile evitarlo). Cosa porteranno a casa? Il ricordo di meravigliosi paesaggi naturali ricostruiti in computer grafica e una utile morale sull’indipendenza, sul coraggio di esporsi e sulla necessità di trovare il proprio posto al mondo. Meglio di niente.
Rio [Id., USA 2011] REGIA Carlos Saldanha.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Jesse Eisenberg, Anne Hathaway, Jamie Foxx, Rodrigo Santoro.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Fabio De Luigi, Victoria Cabello, Pino Insegno, Mario Biondi.
SCENEGGIATURA Don Rhymer, Joshua Stern, Jeffrey Ventimilia, Sam Harper. MONTAGGIO Harry Hitner. MUSICHE John Powell.
Animazione, durata 96 minuti.
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