Irrational woman
Se dopo mezz’ora o poco più ci si sente respinti da L’amore secondo Isabelle è comprensibile: la protagonista Juliette Binoche sembra la protagonista lagnosa e insopportabile di una commedia borghese comune nel cinema d’Oltralpe.
Ma a guardare bene, a sentire bene, a capire l’uso che Claire Denis fa della macchina da presa e dei dialoghi si nota la maestria e il coraggio dell’autrice. Il film racconta di una donna che cerca soddisfazione personale − il bel sole interiore di cui dice il titolo originale − nei rapporti sentimentali, cambiandoli di continuo, seguendo un po’ il caso e un po’ l’umore. Ma come si può cercare la serenità negli altri se non la si trova in se stessi? Denis assieme a Christine Angot scrive guardando ai numi della scrittura sentimentale post-Nouvelle Vague come Éric Rohmer e l’ultimo Alain Resnais e si concentra sugli inceppi, le nevrosi, le idiosincrasie, i balbettii, le ripetizioni, le stupidaggini di ogni rapporto d’amore e costruisce i personaggi sui difetti dell’amore. Ma a differenza di quasi tutte le commedie, Denis non li racconta con ironia o umorismo, non li ribalta per accondiscendere il pubblico, ma li mette in mostra con sincerità, in modo frontale, restituendone il fastidio, la stanchezza e la fatica che si provano proprio durante gli inceppi d’amore: il film chiede quindi al pubblico uno sforzo di empatia e comprensione non comune ma è anche non comune il lavoro che la regista fa. A seguirne il movimento filmico e narrativo dai corpi ai sentimenti filtrato dalle parole, si scopre infatti che L’amore secondo Isabelle è un film di pura regia, fatto di primi e primissimi piani, dettagli, sinuosi movimenti di macchina che allargano o più spesso stringono i campi delineando lo spazio emotivo attraverso quello filmico con tocco dolce e carezzevole. Per esempio, il sorprendente finale in cui un bellissimo dialogo in rigoroso campo/controcampo tra Binoche e Gérard Depardieu cambia le carte in tavola (quasi un colpo “à la Rivette”), costringendo lo spettatore a rileggere il film e i personaggi sotto una chiave irrazionale che, pur in piena coerenza con il film, si apre per la prima volta a un tono dolcemente beffardo. L’amore secondo Isabelle è un film che costringe lo spettatore a lavorare dentro di sé, se non lo si vuole liquidare in modo istintivo, e ad aprirsi all’opera con l’empatia e la comprensione che si dovrebbero anche a un essere umano col quale si vuole condividere un sentimento o anche solo del tempo.
L’amore secondo Isabelle [Un beau soleil intérieur, Francia 2017] REGIA Claire Denis.
CAST Juliette Binoche, Xavier Beauvois, Josiane Balasko, Gérard Depardieu.
SCENEGGIATURA Claire Denis, Christine Angot (tratta dal saggio Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes). FOTOGRAFIA Agnés Godard. MUSICHE Stuart A. Staples.
Commedia, durata 94 minuti.