Cinema del reale e dell’emozione
I successi a Venezia di Sacro GRA e a Roma di Tir hanno puntato la luce dei riflettori sul documentario, in particolare su quello che flirta con la finzione, mischiando canoni e visioni. Rimane intatto lo sguardo sul reale, ma suggestioni, modi di raccontare e atmosfere sembrano arrivare da altri generi, da altri mondi cinematografici che fino a poco tempo fa era quasi impensabile accostare al documentario.
The Special Need del friulano Carlo Zoratti, presentato in anteprima all’ultima edizione del Festival di Locarno, è un esempio significativo di questa tendenza. Enea è un ragazzo autistico, ben integrato nel contesto ma con un desiderio sempre più pressante: avere una relazione con una ragazza, completa anche nell’aspetto fisico. Desiderio che i due amici più cari, resisi conto che la sua fissazione non è un comportamento estemporaneo e che causa in lui vera sofferenza, cercano di esaudire: prima in loco, anche cercando di approfittare del mestiere più antico del mondo, e poi accompagnandolo in Germania in una struttura creata ad hoc per educare i disabili alla sessualità. Il viaggio e il confronto quotidiano con Enea, così come il contatto con le altre persone ospitate nella struttura, arricchisce gli amici, rafforza il loro rapporto e influisce sulla loro visione del mondo. The Special Need si ispira alla biografia dello stesso Zoratti, il quale è anche interprete di uno degli amici di Enea, anche lui nella parte di se stesso. L’oggetto del documentario sono quindi l’amicizia e i rapporti quotidiani con una persona “diversa”, le connessioni che si creano così come gli effetti interiori di crescita e di presa di consapevolezza nei personaggi “normali” (oltre a parlare dell’istituto tedesco all’avanguardia). L’aspetto documentario si nasconde quindi dietro la superficie del racconto di un’amicizia e del racconto di formazione, sostenuti dall’impianto da road movie della seconda parte. Il dominio dell’aspetto più “fiction” si vede soprattutto nello stile, teso a creare continuamente una partecipazione emotiva: a questo mirano la fotografia calda e tendente qualche volta all’estetismo, la ricerca continua di un tono poetico che sottolinei la componente più emotiva della vicenda, così come la colonna sonora. Siamo dalle parti narrative, stilistiche e geografiche di un altro recente piccolo/grande prodotto friulano, L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin (2011) (che consigliamo di recuperare, anche perché un po’ più compiuto di questo), altro esempio di toccante documentario sulla diversità mascherato da racconto interiore e intimista. The Special Need emoziona, pur con qualche eccesso poetico qua e là, e può essere considerato un tassello più che per un nuovo tipo di documentario in senso stretto, per un nuovo modo di immaginare un “cinema sul reale” più vasto.
The Special Need [id., Italia/Germania/Austria 2013] REGIA Carlo Zoratti.
CAST Enea Gabino, Carlo Zoratti, Alex Nazzi, Bruna Savorgnian, Carla Meneghin.
FOTOGRAFIA Julian E.Cancela. MONTAGGIO David Hartmann. MUSICHE Dario Maroldo.
Docufiction, durata 83 minuti.