La Cenerentola 2.0 targata Branagh
Kenneth Branagh l’ha ammesso candidamente in più di un’intervista: una volta saputo che la Disney stava lavorando alla riproposizione cinematografica del suo intramontabile classico d’animazione, non è stato più capace di resistere alla tentazione di prendere attivamente parte al progetto.
Misurarsi con una delle fiabe più celebri e amate di tutti i tempi, ed entrata nel cuore degli spettatori proprio grazie al film della rinomata casa di produzione di Topolino, è una sfida certamente allettante che può rivelarsi rischiosa, anche per un artista del calibro di Branagh. Se infatti è già difficile allontanarsi dal sentiero originale senza deludere la platea – per rendersene conto basta dare un’occhiata ai tanti falliti tentativi di rielaborazione alternativa e moderna messi in campo negli ultimi anni e perciò rimasti nell’oblio – è altrettanto insidioso decidere di percorrerlo e cercare elementi innovativi che riescano a stupire lo spettatore. Propendendo per questa seconda via, l’attore nonché cineasta britannico ha deciso di chiamare a raccolta gli artisti con i quali ha già intrecciato delle solide collaborazioni – Dereck Jacobi, Helena Bonham Carter e il compositore Patrick Doyle in primis – ma pure professionalità di altissimo livello come Dante Ferretti. Potendo contare su cotanta scuderia e il fondamentale appoggio della Disney, il regista ha potuto allora concentrarsi su ciò che gli riesce meglio: le trasposizioni cinematografiche dei grandi classici letterari e teatrali. Ed è proprio per questo che, dopo le riuscite parentesi nel mondo dei comics con Thor e del cinema d’azione con Jack Ryan – L’iniziazione, Cenerentola cinematograficamente parlando segna un po’ un ritorno a casa per Branagh. La principale novità di questa sua versione 2.0 della storia che già conosciamo non sta tanto nel plot, rimasto pressoché immutato, quanto nella forza d’animo e nella caparbietà della protagonista, che, nonostante le avversità e la forzata convivenza con la scortese seconda moglie del padre – una Lady Tremaine magnificamente interpretata da Cate Blanchett – e le sue figlie, non ha perso né la speranza di poter cambiare la sua umile condizione, né lo stupore e la gentilezza innata che la contraddistinguono. Aiutata da una fata madrina d’eccezione – una Bonham Carter in un’inedita versione biondo platino – potrà recarsi come da tradizione al tanto desiderato ballo, per rivedere l’arguto e cortese principe che le ha rubato il cuore e che lei erroneamente crede un servitore di corte. Al risultato del botteghino spetta ora il compito di decidere se le stupende scenografie di Ferretti, le coreografie dell’acclamato Rob Ashford e le scarpette in cristallo, create appositamente dalla Swarovski, riusciranno a conquistare gli spettatori moderni.
Cenerentola [Cinderella, USA 2015] REGIA Kenneth Branagh.
CAST Lily James, Richard Madden, Cate Blanchett, Helena Bonham Carter.
SCENEGGIATURA Aline Brosh MCKenna, Chris Weitz. FOTOGRAFIA Haris Zambarloukos.
MUSICHE Patrick Doyle.
Fantastico, durata 112 minuti.