Cos’è la normalità?
Paula Bélier (Louane Emera) è una ragazza di sedici anni che va a scuola e vive con la sua famiglia in una fattoria, aiutandola nel lavoro quotidiano. La ragazza, infatti, è un’interprete indispensabile per i genitori e il fratello minore, essendo tutti sordomuti. Quando il maestro di musica scopre il talento di Paula per il canto, la sprona a fare le selezioni per entrare in una scuola a Parigi, ma il senso del dovere verso la sua famiglia la blocca.
La famiglia Bélier arriva sui nostri schermi memore del successo di botteghino e di passaparola ottenuto in Francia, in un altro prodotto che coagula perfettamente commedia e diversità. Diretto da Eric Lartigau, il film è un concentrato di leggerezza, musica e diversità, che insieme all’adolescenza e alla sordità conferiscono un nuovo concetto di normalità. Perché cos’è realmente normale? Qual è la vita quotidiana che apparentemente sembra più semplice? Lartigau, per rispondere a queste domande, ci presenta una famiglia dove tre quarti dei suoi componenti sono sordomuti e l’altra, per un gioco del destino, è un talento della musica. Ma il risultato che ne viene fuori è di assoluta commozione per una famiglia che non si sente diversa, ma che con audacia e convinzione continua a camminare a testa alta. I battibecchi, le litigate, le incomprensioni ci sono, ma non fanno che aumentare la “normalità” della vita. E sordità e musica vanno di pari passo e nella stessa direzione. Sono questi i due elementi che caratterizzano il film, supportati anche da una sceneggiatura che non cade mai nel ridicolo, ma riesce ad evidenziare pregiudizi e ironia con un tono spensierato e mai accusatorio. Le canzoni, poi, non fanno che dare ulteriore spessore alla storia, con i testi stessi che sono funzionali al racconto. Sulle melodie di Michel Sardou, tra i più popolari interpreti della musica pop francese, prendono forma i sogni della protagonista Paula, interpretata da una convincente Louane Emera, ex concorrente del The Voice francese, che si destreggia tra obblighi e speranze, alla ricerca di un posto nel mondo. Lei canta “Je Vole”, e il volo lo spicca eccome, da adolescente insicura a possibile cantante di successo. Perché, in definitiva, La famiglia Bélier riesce a districarsi tra più temi senza mai perdere quel filo conduttore che l’ha reso un film divertente e allo stesso tempo riflessivo, con quel connubio tra musica e commedia che funziona sempre. E che permette ai sogni di avverarsi. Quasi sempre.
La famiglia Bélier [Id., Francia 2014] REGIA Eric Lartigau.
CAST Louane Emera, Karin Viard, Francois Damiens, Eric Elmosnino, Roxane Duran.
SCENEGGIATURA Stanislas Carre De Malberg. FOTOGRAFIA Romain Winding. MUSICHE Evgueni Galperine, Sacha Galperine.
Commedia, durata 106 minuti.