Tarantino vs Deadpool
Pare ci sia di che lamentarsi in questo periodo a causa del fatto che Tarantino non faccia più Tarantino. Credo che sia importante allora partire proprio da questo punto per parlare di quello che è stato uno dei film più attesi degli ultimi mesi: Deadpool.
Infatti molti sono stati coloro che hanno criticato l’ultima opera del (con molta probabilità) più importante regista statunitense degli ultimi 25 anni; ritengono appunto che The Hateful Eight sia “noioso”. E allora ecco materializzarsi il problema dei problemi − quella che sembra essere la madre di tutti i mali − nell’era del nerdismo sfrenato: la noia. Un film non deve annoiare, deve riuscire a rispettare quelli che sono i canoni (?) del divertimento. Ma attenzione: questa forma di intrattenimento deve essere sempre e comunque intelligente (??). In che modo? Sinceramente non sono riuscito ancora a capirlo. No, ma che dico, forse Deadpool mi ha dato veramente una mano in questo senso. È lui il prototipo del supereroe che combatte la monotonia, è lui che con il suo fare caustico sconfigge i bacchettoni di tutto il mondo. Un personaggio finalmente irriverente, che permette al linguaggio di emanciparsi dall’incubo del politicamente corretto. Poi è anche immortale e con la capacità di auto-rigenerarsi, mica roba da poco. E sconfigge un cancro (o come lo chiama lui, ironizzando, “el cancer”), anzi fa di più: lo sconfigge divenendo un supereroe, oltrepassa il male facendosi carico delle grandi responsabilità che un grande potere comporta. Torniamo a Tarantino; un’altra accusa: la verbosità. Vuoi mettere invece Deadpool come se la palleggia con le sue battute frizzanti che fanno sbellicare grandi e piccini? No, aspettate, piccini ma non troppo, negli Stati Uniti è stato vietato ai minori di diciassette anni (poi non si è capito bene se fosse un pesce d’aprile o cosa, se devono andarci accompagnati dai genitori o meno, ma alla fine sapete una cosa? Chi se ne fotte). E che cazzo, diciamolo! Deadpool è il nostro nuovo fumetto cinematografico preferito, gridiamolo come se ci avessero infilato un palo nel culo! C’ha pure una fidanzata strafica, che lo accetta nonostante sia sfigurato. C’è di che divertirsi in questo filmone della Marvel, mica The Hateful Eight, quello fa venire due palle così, tutto girato in una baita, personaggi senza senso, dialoghi senza senso, nemmeno un “my name is Buck, and I’m here to fuck”. Come dite? Sono un po’ sboccato? Mi sono involgarito? E che male c’è? Anzi, se poteste sentire le scoregge che sto sparando in questo momento, vi piscereste addosso dalle risate. Fare film di merda oggi è una missione e nemmeno di quelle facili da compiere. Meno male che ci sono supereroi che riescono, senza grandi sforzi, in questa impresa di vitale importanza per gran parte dell’umanità.
Deadpool [id., USA 2016] REGIA Tim Miller.
CAST Ryan Reynolds, Morena Baccarin, Ed Skrein, T. J. Miller, Gina Carano, Brianna Hildebrand.
SCENEGGIATURA Rhett Reese, Paul Wernick. FOTOGRAFIA Ken Seng. MUSICHE Junkie XL.
Azione/Commedia/Fantascienza, durata 128 minuti.