Ocio alla valanga!
A volte basta davvero poco perché un equilibrio all’apparenza forte, ma nella realtà instabile, si rompa e scateni rivendicazioni e ripicche sempre più avvinghianti, facendo esplodere tensioni rimosse o latenti.
Lo capisce sulla sua pelle una famiglia in vacanza in un’elegante località sciistica che, non a caso, è la tipica località turistica montana “à la page” che i veri appassionati di montagna non capiscono e non possono apprezzare, quelle che sembrano il centro di Milano trasportato tra le alte vette. L’allegra vacanza, tra giornate trascorse sulle piste da sci e cene romantiche, si interrompe quando una valanga rischia di travolgere la terrazza ristorante nella quale la famiglia si sta rifocillando. Non sarebbe nulla di che, dato che la valanga si blocca prima, solo un po’ di spavento e vestiti bagnati per gli schizzi portati dal vento. Spavento di cui è vittima il fino a un attimo prima baldanzoso padre, che scappa salvando il cellulare piuttosto che moglie e figli. Tutto bene ciò che finisce bene? Per niente, perché la moglie nota il comportamento del coniuge e se la lega al dito, rinfacciandoglielo appena può, e creando così un sempre più crescente distacco che mina gli equilibri familiari in maniera forse irrimediabile, e che alla lunga coinvolge anche le coppie che sono in contatto con loro. Lo svedese Ruben Östlund (il film però è una produzione dei cugini danesi) gestisce il gioco al massacro di Forza maggiore, questo svelamento del vaso di Pandora delle rivendicazioni, delle ripicche e delle prese di posizione inconcilianti, con un abile e studiato utilizzo di cinico humour nero, tipico di molte commedie scandinave che si ha la fortuna di incontrare nei festival cinematografici, messo in campo appena il dramma e il melodramma stanno per esplodere, impedendogli di deflagrare in tutta la sua forza emotiva, ma sottolineando gli aspetti più inquietanti e negativi del rapporto tra i due. È una comicità che accentua gli aspetti più incerti e malsani dei rapporti umani, e che mette in discussione le stesse, tutt’altro che rocciose, fondamenta dell’istituto familiare. Lo sguardo è distaccato e freddo, con le sue inquadrature geometriche, con la centralità del paesaggio minaccioso tanto quanto affascinante, e con la m.d.p. spesso statica; come fosse lo sguardo disinteressato di un osservatore estraneo e, proprio perché fuori dai giochi, implacabile nella sua sincerità.
Forza maggiore [Force majeure, Danimarca/Francia/Germania 2014] REGIA Ruben Östlund.
CAST Johannes Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Clara Wettergren, Vincent Wettergren.
SCENEGGIATURA Ruben Östlund. FOTOGRAFIA Fredrik Wenzel. MUSICHE Ola Flottum.
Commedia/Drammatico, durata 118 minuti.