A Sex Problem That Never Existed
Mi rifiuto di pensare che Don Jon possa rivelare alcunché di interessante rispetto al mondo che ci circonda. Mi rifiuto di credere che nel 2013 si possa ancora concepire una tale disparità di genere riguardo alle relazioni sentimentali e agli approcci alla sessualità.
Evidentemente Joseph Gordon-Levitt – nel suo lungometraggio d’esordio – è convinto che fondamentalmente esistano due modi ben distinti per provare piacere sessuale: uno solipsistico e animalesco (il “perdersi”) e un altro partecipativo e votato alla condivisione del piacere (il “perdersi dentro qualcuno”). Ad una visione tanto schematica è ovvio che il film propende per la seconda variante, e agli insormontabili problemi che scaturiscono dalla prima (piacere anestetizzato e alienazione) viene ricondotta un’unica causa: il porno. Inutile sottolineare che nella realtà il problema (se tale si può chiamare) è troppo variegato per essere liquidato tanto velocemente, e che non è vero che la pornografia appartiene ad un immaginario esclusivamente maschile. Eppure le donne di Don Jon, seppur declinate in due macrocategorie ben distinte (le stupide e le intelligenti) hanno una cosa in comune: non concepiscono, o per lo meno trovano bizzarro, che qualcuno possa provare piacere dinanzi a un film porno. Scarlett Johansson è una delle due. Dal corpo mozzafiato e l’innata propensione al fagocitare ogni autonomia del malcapitato partner, si incazza oltremisura quando scopre che Don Jon (incredibile!) si masturba davanti a un video porno (ma davvero è ancora possibile?). Lei stessa tuttavia – dato che a quanto pare proviene direttamente dagli anni ’50 – ha un problema con le commedie romantiche visto che crede che siano “la realtà”. Quando scorgiamo il rosa confetto della sua cameretta, corredata da un poster in bella vista di Titanic, scopriamo che di problemi ne ha davvero tanti. Oppure, più probabilmente, è Gordon-Levitt che con gli stereotipi ci va a nozze.
L’altra donna, quella intelligente, chi altre potrà mai essere se non la Julianne Moore di Boogie Nights? Lei invece è quella strana. Avanti con l’età ma ancora piacente, dal passato burrascoso, è però uno spirito libero (dato che fuma le canne…) che riesce a comprendere il potenziale del protagonista indirizzando il suo “problema” sessuale verso qualcosa di più “autentico”. E per la serie “mai parlare di porno senza l’immancabile confronto con l’erotismo”, lo snodo narrativo che porterà Don Jon sulla retta via, avviene proprio quando la Moore regala lui il dvd di un film erotico. Un prodotto, insomma, pieno di problemi, a partire da uno stile finto originale che finisce per risultare un confuso amalgama di verosimiglianza e macchiettismo. Confuso come l’idea di base del film, che mostra di non conoscere minimamente l’argomento di cui tratta. Chissà come la prenderà Gordon-Levitt quando scoprirà che, sì!, esistono donne che guardano i porno.
Don Jon [id., USA 2013] REGIA Joseph Gordon-Levitt.
CAST Joseph Gordon-Levitt, Scarlett Johansson, Julianne Moore, Tony Danza, Brie Larson.
SCENEGGIATURA Joseph Gordon-Levitt. FOTOGRAFIA Thomas Kloss. MUSICHE Nathan Johnson.
Commedia, durata 90 minuti.