Purtroppo il cinema è anche questo
Quando si era piccoli bastavano poche parole, che rievocassero quelle cose tendenzialmente disgustose, per scatenare risate interminabili. Ma che le stesse siano il pretesto per scenette – che dovrebbero essere – divertenti in un film per adolescenti diventa qualcosa di grottesco.
Eppure è ciò che accade in questa sorta di American Pie inglese che, tratto da una serie televisiva, viene portata anche sul grande schermo. Ma se i giovani collegiali, alle prese con gli ormoni che li trasportano dall’adolescenza alla vita adulta, dei vari American Pie, per un motivo o per l’altro, qualche risata (magari anche di nascosto) la scatenano, i loro alter ego europei neanche quelle. A parte le bassezze delle già citate scene estremamente trash, e qualche nudo di troppo, il racconto è più o meno sempre lo stesso: quattro amici, passaggio dal liceo all’università e obbligate vacanze in qualche capitale del divertimento, in questo caso tocca alle isole greche. Per non discostarsi dal genere si aggiunge anche qualche cliché, e in questo la pellicola inglese e americana diventano quasi identiche, compreso quello sul maschio latino doverosamente traditore che promette amore eterno a ogni giovane ragazza in vacanza. Il finale è d’obbligo, i quattro giovani poco glamour trovano altrettante coetanee vicine di casa; l’occhialuto e vergine, vestito come un quarantenne, fa capitolare la ragazza super modella tradita dal cameriere greco, e tutti fanno ritorno a casa per iniziare la loro vita assieme. Forse l’unica nota positiva di questa pellicola si trova nel non intestardirsi trasformando un film di poche pretese in un racconto di formazione, vista l’età di passaggio dei protagonisti. Viene tralasciata la quasi obbligatoria morale che ci viene solitamente sottoposta da quelle pellicole un po’ vuote che cercano di darsi un tono inserendo, all’interno del loro racconto, alcuni secondi di bassa sociologia. Almeno questo aspetto Finalmente maggiorenni ce l’ha risparmiato.