Il ritorno del Film Inglese Triste
Negli ultimi anni, dopo il declino delle commedie romantiche inglesi con Hugh Grant, il filone delle tristi storie britanniche con una morale è sorto con grande intensità e continua a riscuotere successo anche a anni di distanza da Il discorso del re.
Ogni tuo respiro racconta la storia (vera, ma presumibilmente parecchio romanzata) di Robin Cavendish, un uomo che negli anni Sessanta si trovò paralizzato dal collo in giù dalla poliomielite e, grazie all’aiuto di sua moglie e ad una resilienza non indifferente, riuscì a vivere una vita serena con una condizione che secondo i medici gli avrebbe tolto la vita entro pochi mesi, diventando un pioniere dei diritti delle persone con disabilità. Questo è, come tutti i suoi predecessori, un film profondamente reazionario: la Gran Bretagna è popolata solo da persone di classe medio-alta che giocano a cricket e vanno a balli, si trasferiscono in un’Africa stereotipata e sognante dove tutti sono bianchi tranne i loro servitori, sembrano vivere in una realtà nostalgica e monarchica che piace tanto a chi vive fuori dall’isola. Dalla sua parte questo film ha di sicuro la direzione di Andy Serkis che, pur essendo alla sua prima esperienza come regista principale, inietta al film vivacità, intelligenza e momenti davvero divertenti. Insieme alle scelte di fotografia e musica, Serkis riesce a creare un’atmosfera che fa sempre sospettare che una svolta “magica” – degna del suo trascorso tolkieniano – sia dietro l’angolo. I co-protagonisti Andrew Garfield (nel ruolo di Robin Cavendish) e Claire Foy (sua moglie Diana) fanno un ottimo lavoro con una sceneggiatura che ha i suoi alti e i suoi bassi, evitando di scivolare ancor più del necessario nel melodramma e dando ai loro corrispettivi nella vita reale un ritratto più che dignitoso. È deludente che, per quanto Diana Cavendish venga dipinta come la vera roccia di Robin, il film si dimentichi del fatto che anche lei sia umana. Cosa piace a Diana? Cosa fece nella vita? Come mantiene se stessa, suo marito e suo figlio? Dove abitava mentre Robin era in ospedale? La sua figura esiste soltanto grazie a lui, e non come una persona a sé stante. Pur con i suoi momenti opinabili, ad esempio il colonialismo neanche remotamente celato, Ogni tuo respiro è tra i meno melassosi e fastidiosi del suo genere, anche rispecchiandone gli aspetti fondamentali, ad esempio l’immancabile monologo ispiratore che sembra costringere lo spettatore a piangere. Se Andy Serkis riesce a domare una bestia come il Film Inglese Lacrimoso, sarà davvero interessante vedere cosa farà quando metterà le mani su del materiale meno limitante.
Ogni tuo respiro [Breathe, Gran Bretagna 2017] REGIA Andy Serkis.
CAST Andrew Garfield, Claire Foy, Hugh Bonneville, Tom Hollander.
SCENEGGIATURA William Nicholson. FOTOGRAFIA Robert Richardson. MUSICHE Nitin Sawhney.
Drammatico, durata 117 minuti.