Horror mancati di mezza estate
La calda estate italiana per i cinefili è un periodo complicato: tra sale chiuse per ferie e arene all’aperto che ripropongono i titoli della stagione appena trascorsa, si può contare sulla presenza salvifica di qualche festival di cinema nell’attesa del più importante, a Venezia, che darà ufficialmente inizio al nuovo anno.
Pensando all’oggi la programmazione nostrana offre per lo più blockbuster americani, horror e, come tappabuchi, qualche “film invisibile”, quei titoli cioè che vengono fatti uscire a grande distanza dalla loro presentazione (come nel caso di The Zero Theorem di Terry Gilliam, ora nelle sale a tre anni dalla “prima”).
Rientra nelle ultime due categorie It Follows, secondo lungometraggio di David Robert Mitchell: è un horror ed è stato presentato a Toronto nel 2014. Il film possiede tutti gli stilemi del prodotto indie americano di genere: ambientazione di provincia, assenza o quasi di effetti speciali, attori non particolarmente noti, una regia che “si fa sentire” (soggettive, carrelli, panoramiche, macchina a mano), fotografia con luci naturali. Tutto ben confezionato, peccato che, apprezzato l’involucro, manchi quasi totalmente il contenuto. La storia di Jay, ragazza perseguitata da silenziose “presenze” visibili solo a lei che la seguono ovunque vada, presenta intuizioni interessanti, ma che non sono ben sviluppate. Per esempio l’idea che tutto nasca in seguito al contagio della giovane tramite un rapporto sessuale con un coetaneo è uno spunto narrativo intrigante (chissà cosa ne avrebbero ricavato registi come Park Chan-wook e David Cronenberg), che però viene in parte abbandonato, in parte trattato in modo totalmente innocuo e superficiale (l’amico d’infanzia, innamorato da sempre di Jay, che si offre di andare a letto con lei per “salvarla”). Ancora, la trama è confusa e le “presenze” persecutrici sono irrisolte, non spiegate, non si sa nulla di loro salvo che, simil zombie, si muovono lentamente e sono assai dure a morire. Ciò che lascia interdetti è che It Follows riesca nell’impresa di far vacillare la sospensione del senso d’incredulità, già di per sé robusto quando ci si approccia al genere horror, da parte dello spettatore. Come diretta conseguenza i momenti clou sono ben poco spaventosi, al contrario i (troppi) tempi morti – le immancabili inquadrature di altalene vuote che dondolano; lo stormire “minaccioso” delle foglie; la camera-car sulle strade della profonda provincia americana – instillano, grazie al bel lavoro alla colonna sonora, una certa inquietudine. Nonostante il buon successo di pubblico faccia presagire un sequel (come l’ammiccante finale aperto auspicava), siamo in presenza di un’opera trascurabile, al contrario per esempio del recente Babadook, un paragone legittimo per genere, budget, stile ed esperienza dei registi.
It Follows [id., USA 2014] REGIA David Robert Mitchell.
CAST Maika Monroe, Keir Gilchrist, Jake Weary, Lili Sepe, Daniel Zovatto.
SCENEGGIATURA David Robert Mitchell. FOTOGRAFIA Mike Gioulakis. MUSICHE Steven Kowalski.
Horror, durata 94 minuti.