Il giorno della marmotta vivente
L’ultima edizione del Festival di Cannes è stata aperta da un’invasione di zombie che replicano le loro attività quotidiane osservati dalle facce attonite di Bill Murray e di Adam Driver, coppia di protagonisti de I morti non muoiono di Jim Jarmusch. Un film molto atteso che però è piaciuto a pochi, e che anzi ha lasciato ai numerosi fan dell’autore statunitense la sensazione e la delusione simili a quelle di quando addenti un frutto dall’aspetto estremamente invitante e dal sapore assolutamente anonimo.
I morti non muoiono effettivamente non rientra nel novero dei migliori film del regista di Only Lovers Left Alive e Ghost Dog, e appare come una sorta di divertissement che a tratti pare seguire le regole del, permettetemi, “cazzeggio”, come fosse un’occasione in cui regista e attori si sono ritrovati per scherzare sulle stesse cose di sempre e ripetere i soliti tormentoni. Non mancano, infatti, molte delle firme più tipiche di Jarmusch, già in qualche modo impresse nei volti degli affezionati e iconici interpreti (oltre a Driver e Murray, ci sono Tilda Swinton, Iggy Pop e Tom Waits) e il punto debole del film è proprio una certa autoreferenzialità con cui Jarmusch ripete se stesso.
Non è però, come hanno detto molti con severità anche decisamente eccessiva, un film poco divertente e poco intelligente o acuto. In una maniera non tanto diversa da Paterson o dai dialoghi di Coffee and Cigarettes, riecheggia per esempio quella coazione a ripetere dell’esistenza in generale e della vita nella provincia più profonda in particolare; una quotidianità che diventa assoluta sospensione, espressa dal fatto che chi ritorna in vita compie le stesse azioni banali che stava svolgendo prima di morire, come, per esempio, cercare la connessione internet per il cellulare o bere l’ennesimo caffè della giornata. Gli zombie invadono un eterno e impercettibile, ma implacabile, “giorno della marmotta”, tanto per citare un’altra opera con Bill Murray protagonista, e la sensazione dell’apocalisse è smussata dall’idea che in realtà le cose non stiano particolarmente mutando.
Jarmusch conferma quindi il suo paradossale, distaccato, fatalista e finemente ironico sguardo sul mondo e sull’umanità, con un film che, come accennato, conferma tutta l’intelligenza del suo autore e che, in fin dei conti, diverte, pur rimanendo in parte bloccato nelle secche dell’autoreferenzialità e pur dando talvolta l’idea di essere un compitino svolto a tratti con brillantezza e a tratti con inerzia.
I morti non muiono [The Dead Don’t Die, USA 2019] REGIA Jim Jarmusch.
CAST Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Tom Waits, Selena Gomez, Iggy Pop, Danny Glover.
SCENEGGIATURA Jim Jarmusch. FOTOGRAFIA Frederick Elmes. MUSICHE Sqürl.
Commedia/horror, durata 105 minuti.