Spaventosamente distribuito
Due sorelle in rotta con la madre alcolizzata (ex cantante di successo); la più giovane fugge dalla casa per andare ad abitare nel primo appartamento trovato, e muore in circostanze “misteriose”, ahimè non tanto per lo spettatore dato che la presenza di uno spirito malvagio viene data a sapere fin da subito.
La sorella contro il volere della madre decide di investigare e lo fa andando a vivere nell’appartamento infestato: di questa scelta purtroppo non ci sarà mai una spiegazione, questa decisione priva di logica porterà la ragazza a confrontarsi non solo con lo spirito ma anche con il passato e il proprio inconscio. Tutto sembra narrativamente goffo in 1303, il conflitto con la madre è reso palese fin dall’inizio, l’evoluzione del rapporto si esaurisce immediatamente dato che lo scontro tra le tre è sempre identico ma con l’aggravante di una madre – perno della trama sotterranea – completamente lontana dalla realtà, semplicemente una macchietta di una strampalata artista esaurita. L’elemento horror non riesce mai a decollare, a causa soprattutto di una gestione sballata della tensione. Il fantasma che infesta l’appartamento infatti viene introdotto senza una vera costruzione tensiva ma al contrario facendolo comparire a casaccio durante il racconto. Puntando tutto sull’effetto spavento, 1303 lavora male nel sound design con improvvisi sbalzi d’intensità sonora – anche quando non richiesto dalla narrazione – e l’incapacità di creare una qualsivoglia atmosfera a livello fotografico; raramente si è visto un horror così illuminato nonostante questo sia quasi interamente ambientato di notte. Da questo si riscontrano altri difetti difficilmente accettabili, e che denotano una poca cura nella realizzazione e rifinitura oltre a una – meno colpevole – assenza finanziaria. Cioè gli sbalzi coloristici dentro la stessa sequenza denotano una bassa attenzione durante la color correction, come allo stesso modo errori nei raccordi mostrano problemi sia durante le riprese che in post produzione. E in fondo poco importa se gli effetti speciali sono posticci e mal realizzati, tanto il distacco creato con lo spettatore era già dato da una narrazione improvvisata e didascalica nei dialoghi. Difetti ininfluenti per un prodotto che chiaramente è a livello della più improvvisata amatorialità, perché forse ciò che veramente angoscia è questo interrogativo: perché distribuirlo? Davvero non c’erano pellicole dello stesso genere, non solo meglio realizzate, ma anche più commerciabili da poter far uscire, anche in questo periodo di magra?
1303 [Apartment 1303, USA 2012] REGIA Michael Taverna.
CAST Mischa Barton, Rebecca De Mornay, Julianne Michelle, Corey Sevier.
SCENEGGIATURA Michael Taverna, Ken Ôishi FOTOGRAFIA Paul M. Sommers MUSICHE John Lissauer.
Horror, durata 85 minuti.