E magia sia!
Stanley Crawford (Colin Firth), in arte l’illusionista cinese Wei Ling Soo, è il più noto mago della sua epoca (siamo nel 1928), ma in pochi conoscono la sua vera identità: un inglese arrogante e pieno di sé, con un’avversione per i finti medium che dichiarano di essere in grado di realizzare magie.
Così, convinto dal suo amico Howard Burkan (Simon McBurney), si reca in Costa Azzurra dalla famiglia Catledge, dove deve smascherare Sophie Baker (Emma Stone). Le cose, però, sono più difficili del previsto. Con Magic in the Moonlight Woody Allen torna indietro nel tempo, come nel recente Midnight in Paris, ma in quest’occasione aggiunge un ingrediente in più: la magia. Questa, insieme all’amore e agli anni Venti, è la caratteristica principale del film, supportata da una scenografia fatta di palazzi e paesaggi da sogno, che incorniciano la storia in un quadro ben definito. Un quadro che Woody Allen conosce bene e che quindi non vale la pena cambiare, rischiando con qualcosa di diverso, “nuovo” e potenzialmente innovativo. Ed è proprio questo uno dei limiti di Magic in the Moonlight, perché il grande cineasta americano è qui lontano sia dalle sue opere migliori che dall’ultimo colpo di reni visto in Blue Jasmine, perdendo così lo smalto che l’ha sempre contraddistinto. Eppure non tutto va perduto, perché in alcuni tratti il film delizia come ai vecchi tempi. Merito sicuramente di Colin Firth – irriconoscibile nei primi minuti – e di Emma Stone, che con la giusta alchimia e innocenza riescono ad imprimere quell’illusione tanto cara ad Allen. L’illusione, infatti, è il perno attorno al quale ruota il film, quello che permette di vivere la vita con un pizzico di magia, nella mai doma speranza che accada sempre qualcosa di inaspettato. E l’amore? Sempre pronto a scoccare, soprattutto sotto un cielo stellato e al chiaro di luna. Magic in the Moonlight, quindi, fornisce tutto ciò che serve per sognare, anche grazie ad una Costa Azzurra sempre meravigliosa, ma lo fa a momenti alterni. Colpa, purtroppo, di una sceneggiatura – dello stesso Allen – che a dialoghi ironici e proficui, ne fa seguire altri meno convincenti. In ogni caso, bisogna dirlo, Woody Allen sa su cosa puntare per piacere e portare comunque a casa un prodotto che rispecchi i suoi ideali e le sue convinzioni. In fondo, la magia di Magic in the Moonlight si sente e si percepisce: e non era questo il suo intento?
Magic in the Moonlight [Id., USA 2014] REGIA Woody Allen.
CAST Colin Firth, Emma Stone, Eileen Atkins, Hamish Linklater, Marcia Gay Harden.
SCENEGGIATURA Woody Allen. FOTOGRAFIA Darius Khondji. MONTAGGIO Alisa Lepselter.
Commedia, durata 97 minuti.