ANTEPRIMA
Musica e parole
Due giovani componenti di una band country devono affrontare il dolore della malattia e della morte della figlia di sette anni. Elise e Didier sono due personalità molto differenti tra loro: appassionata di tatuaggi lei e seguace del perfetto sogno americano lui, i due declinano la sofferenza in modi diversi, ma che ugualmente portano ad un’autodistruzione interiore rabbiosa e disperata.
Le quasi due ore di Alabama Monroe scorrono alternando immagini di sofferenza infinita a flashback dei tempi felici andati, prima cioè che arrivasse la svolta che avrebbe cambiato per sempre le loro vite. E tutta la durata della pellicola è ritmata dalla musica country del gruppo di cui fanno parte i due protagonisti: l’apporto della colonna sonora in questo caso è fondamentale. Essa infatti salva la sceneggiatura da toni troppo melodrammatici e retorici, aiutando gli spettatori a immedesimarsi nei personaggi. Ma la componente che più convince, coinvolge e che vale la pena della visione sono i due interpreti principali. Le performance di Johan Heldenberg e Veerle Baetens sono infatti appropriate, mai inopportune e rendono bene il percorso di mancata accettazione di un dolore tanto grande quanto la perdita di un figlio. Le loro reazioni attraversano le classiche fasi dell’elaborazione del lutto; così, dalla non accettazione si passa alla rabbia verso un’altra persona, fino ad interiorizzare la colpa in se stessi. Emblematica da questo punto di vista è la conversazione che i due genitori hanno al momento della loro definitiva rottura. In un vortice di accuse e sproloqui di poche decine di secondi, i due percorrono in contemporanea la strada che li conduce alla presa di coscienza che dimenticare – o quanto meno metabolizzare – la tragedia che li ha colpiti è impossibile. L’ultimo tentativo rimasto da fare è disintegrare l’unione che aveva generato la felicità e poi il dolore, prima di disintegrare se stessi. Musica e dialoghi si miscelano bene per accompagnare una vicenda drammatica senza però cadere in urla e lacrime retoriche; al contrario, le grida sono spesso relegate nella solitudine e ancora più spesso sono in realtà urla silenziose, provocate da una disperazione che non trova sollievo. Sicuramente non si può parlare di un film dalla tematica incoraggiante, ma, per l’argomento affrontato, Van Groeningen ha saputo trarre un eccellete risultato.
Alabama Monroe – Una storia d’amore [The Broken Circle Breakdown, Belgio/Paesi Bassi 2012] REGIA Felix Van Groeningen.
CAST Johan Heldenberg, Veerle Baetens, Nell Cattrysse, Geert Van Rampelberg.
SCENEGGIATURA Felix Van Groeningen, Mieke Dobbels. FOTOGRAFIA Ruben Impens. MUSICHE Bjorn Eriksson.
Drammatico, durata 111 minuti.