SPECIALE BUDDY MOVIE
L.A. Staring
Da uno che è autore della sceneggiatura di Last Action Hero e di tutti gli Arma letale, per intenderci da chi ha contribuito a cambiare il genere action e quello del buddy movie tra fine ’80 e buona metà dei ’90, cosa ci si può aspettare in un film che mette insieme la L.A. di fine anni Settanta, omicidi di starlette nel mondo del porno e una coppia di investigatori privati mal assortita?
Con The Nice Guys Shane Black torna a confrontarsi con il suo genere preferito a più di dieci anni dal suo esordio dietro la macchina da presa, Kiss Kiss Bang Bang. Jackson Healy e Holland March, due che probabilmente neanche fra due vite si troverebbero a fare coppia, se non fosse che la ragazza che ha pagato il primo coincide con la pista che sta seguendo l’altro, investigatore privato esperto a imbonire vecchietti per spillargli soldi in casi tecnicamente già risolti. Ma stavolta i due detective privati s’imbatteranno in una situazione tutt’altro che scontata: la giovane ragazza che entrambi seguono in realtà è coinvolta in un giro di proteste antismog e pornografia, tanto da avere alle calcagna una schiera di sicari pronti a zittirla. The Nice Guys principalmente gioca sulla chimica dei due protagonisti, antitetici caratterialmente e fisicamente, e qui la scelta della coppia Crowe-Gosling funziona molto bene, facendo scoccare la scintilla tra chi appare come un orso burbero e scontroso e chi, privato di quell’aura da divo patinato, si mostra come un inetto stralunato. La complicità tra i due sta nel loro essere diversi da ciò che appaiono, Jackson meno scaltro di quanto la sua aggressività potrebbe far credere e Holland più furbo di quei lavori in cui generalmente s’imbatte. Insomma sono una coppia che si trova a metà strada, fin troppo scapestrata per esser presa sul serio, ma ciò non toglie che i due sappiano il fatto loro, soprattutto se a venirgli in soccorso c’è la figlia di Holland, una ragazzina ben più consapevole di quello che la giovane età potrebbe far pensare. Il secondo elemento con cui The Nice Guys gioca, rendendolo imprevedibile e libero da schemi, è la volontaria assenza di stratificazione del significato e del racconto. Il mix di riferimenti politici (Richard Nixon), allucinazioni (l’ossessione per i bombi di Holland) e un contesto tra il grottesco e il serioso (i movimenti antinquinamento mescolati alla pornografia), rimandano a un’era in cui le ideologie erano tante e confuse. Più che ricordare una struttura noir alla Raymond Chandler, in cui l’intreccio si perdeva tra le pieghe del racconto, viene in mente Vizio di forma e la scrittura di un caos organizzato di Pynchon, con la ricerca disperata di una ragazza che assume più i contorni di un Sacro Graal per dare senso alle indagini della strana coppia. The Nice Guys ovviamente non ha lo stesso impegno stilistico di Pynchon, è più divertitamente mainstream, ma ciò non toglie comunque il sapore ad una piacevolissima sorpresa estiva, impossibile da prevedere al momento dell’ingresso in sala.
The Nice Guys [id., USA 2015] REGIA Shane Black.
CAST Russell Crowe, Ryan Gosling, Angourie Rice, Margaret Qualley.
SCENEGGIATURA Shane Black, Anthony Bagarozzi. FOTOGRAFIA Philippe Rousselot. MUSICHE John Ottman, David Buckley.
Noir/Commedia, durata 116 minuti.