Ammazzarsi di saghe
C’era una volta il Cinema demenziale. Ovvero c’erano i Monty Python, i Mel Brooks, le Pallottole spuntate e persino gli Ace Ventura. Poi, negli anni 2000, si è passati a Scary Movie e al cosiddetto spoof movie, categoria comica il cui cuore pulsante era lo sfottò sagace di un determinato genere, fondato sull’accumulo di gag e citazioni.
Abbiamo voluto credere si trattasse di un’evoluzione, di una nuova creatività filmica ad uso e consumo delle nuove generazioni. E ci siamo ingannati perché volevamo ingannarci: Scary Movie è il canto del cigno della comicità, l’anello di raccordo fra la demenzialità di cui sopra e la demenza. Ad incarnare meravigliosamente il crollo definitivo è la premiata ditta di registi (…) Jason Friedberg-Aaron Seltzer. Dal 2006 ad oggi il magico duo s’è reso artefice di una manciata di titoli (im)memorabili: Hot Movie, Epic Movie, 3ciento, Disaster Movie, Mordimi. Cinque botte terrificanti ai neuroni degli spettatori, che di volta in volta si ritrovano imbrigliati in un imbarazzante meccanismo di sciattume e trivialità scambiate per umorismo, mentre vergognandosi per ciò che accade sullo schermo ci si affossa nella poltroncina sperando di non essere visti. Tralasciando le stiracchiatissime durate di tali operazioni (si arriva ai 70/75 minuti per grazia ricevuta, e poi parte la sequela di finti outtakes), si intravede persino uno scarto nelle carriere dei due registi, che dalla parodia di un genere intero sono passati alla burla delle saghe, inaugurata con Mordimi (presa in giro di Twilight) e proseguita con Angry Games. Probabilmente una necessità imposta dall’alto, visto l’incasso pessimo di Disaster Movie. Il nuovo trend è dunque quello di seguire la trama predefinita di film “reali”, eliminando così anche lo sforzo di stendere una sceneggiatura, infarcendola di sketch e battutacce avvilenti. La ragazza con l’uccello di fuoco poco o nulla si discosta dai modelli precedenti, anche se navigando un po’ sul web si inizia ad avere la sensazione che si stia già passando ad una clamorosa riabilitazione del (sotto)genere: c’è chi ha elogiato l’irriverente libertà di Angry Games, che può permettersi riflessioni non concesse all’originale Hunger Games; c’è chi ha individuato nel riferimento continuo ai social network e ai mezzi di comunicazione una poderosa denuncia alla società; e c’è persino chi ritiene che un blockbuster, per essere degnamente ricordato, debba per forza avere la propria parodia ufficiale. Sarà. Resta il fatto che il sottoscritto ha assistito alla proiezione in una sala affollata di 14enni, perennemente illuminati dalla luce degli smartphone e totalmente distratti da altro. Forse l’unico modo per seguire – e a questo punto, fraintendere – certo cinema è farlo con estrema e ostinata disattenzione.
Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco [The Starving Games, USA 2013] REGIA Jason Friedberg, Aaron Seltzer.
CAST Maiara Walsh, Brant Daugherty, Lauren Bowles, Diedrich Bader.
SCENEGGIATURA Jason Friedberg, Aaron Seltzer. FOTOGRAFIA Shawn Maurer. MUSICHE Tim Wynn.
Comico, durata 82 minuti.