SPECIALE ÁLEX DE LA IGLESIA
Streghe dissacratorie
Le streghe son tornate è una commedia in cui Álex de la Iglesia si diverte a giocare con gli stereotipi sessuali e con i generi cinematografici, parodiandoli in modo volutamente eccessivo e grottesco.
In sintesi, la vicenda è questa: alcuni uomini eccentricamente travestiti rapinano – aiutati da un ragazzino di dieci anni – un “Compro Oro” di Madrid. Mentre due di loro vengono catturati, gli altri riescono a scappare con il bambino, sequestrando un taxi con conducente e passeggero a bordo. Peccato che durante la loro fuga verso la Francia si dovranno fermare in una casa abitata da tre malefiche streghe. Il film, nonostante cambi in modo molto fluido genere cinematografico, passando dall’action movie di rapina all’horror gotico e splatter, mantiene il medesimo registro linguistico e le medesime problematiche di fondo. Se il ritmo è sempre serrato e i toni rimangono comici, grotteschi e sopra le righe (con un’ultima parte fin troppo roboante e paradossale), il tema centrale di tutta l’opera è la battaglia tra i sessi. All’interno di generi parodiati ma ben codificati, l’autore utilizza sarcasticamente gli stereotipi sugli uomini (ritratti come stupidi e soggiogabili) e sulle donne (raffigurate come arpie e approfittatrici) per rappresentare uno scontro in cui sono quest’ultime a prevalere. Ciò dando vita a diversi sottotesti possibili: non solo a quello evidente e spesso citato sulla crisi economica (il protagonista è un padre divorziato che non riesce a pagare gli alimenti), ma anche a uno più satirico sulla famiglia e, in parte, sulla religione. L’opera registra, infatti, lo sfaldamento della famiglia e ne sbeffeggia le gerarchie che la sorreggono, mettendo in scena padri irresponsabili, madri tiranne, figlie distruttive, fratelli sottomessi e (letteralmente) incatenati. Qui, tutti i rapporti parentali sono spezzati o disfunzionali, e anche quelli ricomposti hanno un carattere precario e inquietante. Non è poi un caso che all’inizio alcuni rapinatori siano travestiti da figure-simbolo o del cristianesimo (Gesù) o del consumo familistico/infantile (Minnie e soldatino giocattolo): impugnando la mitragliatrice, questi creano un effetto esilarante e rappresentano in modo sarcastico e metaforico problemi religiosi, familiari ed economici. E in fondo, Le streghe son tornate è un’opera che dissacra tutto e tutti, basti pensare agli ottimi titoli di testa, dove sono inserite nel gruppo delle streghe icone cinematografiche quali Greta Garbo e Marlene Dietrich e capi di governo come Angela Merkel e Margaret Thatcher. Ciò in un film che, per fortuna, ha molto di profano e praticamente nulla di sacro.
Le streghe son tornate [Las brujas de Zugarramurdi, Spagna 2013] REGIA Álex de la Iglesia.
CAST Hugo Silva, Mario Casas, Carolina Bang, Carmen Maura, Gabriel Delgado.
SCENEGGIATURA Álex de la Iglesia, Jorge Guerricaechevarria. FOTOGRAFIA Kiko De la Rica. MUSICHE Joan Valent.
Commedia/Horror/Grottesco, durata 112 minuti.