Due divi alla riscossa
Parole o immagini? Immagini o parole? Chi tra di loro ha la supremazia per intenti comunicativi e intrinsechi valori artistici? A questo arcano dubbio tentano di dare risposta una guerra tra le rispettive discipline scolastiche coinvolte, ingaggiata dai relativi docenti al fine di decretarne il vincitore tra le modalità espressive.
Ma dietro a quest’ardua competizione si cela una partita ancora più complessa: quella che porta alla rivalsa personale dei suoi maturi protagonisti. Jack, professore di letteratura e acclamato scrittore senza ispirazione, da anni affronta una crisi affettivo-emotiva che minaccia di fargli perdere l’impiego. La speranza di voltare pagina si palesa con l’arrivo della nuova brillante insegnante di arte che, sebbene costretta a rinunciare alla sua creatività pittorica per colpa di un’acuta artrite reumatoide, ha grinta da vendere e darà letteralmente del filo da torcere all’egocentrico Jack.
Contestualizzato per volere di sceneggiatura quasi interamente all’interno delle mura scolastiche e strettamente legato all’iter del dibattito artistico, il nuovo film di Schepisi – regista australiano che negli anni Ottanta ci aveva incantato con la grazia di Roxanne, celebre commedia romantica interpretata dalla strampalata coppia Martin/Hannah – rischiava seriamente di risultare poco dinamico nonostante l’interessante idea di veicolare la diatriba meta-artistica proprio attraverso il cinema che le racchiude entrambi. Sebbene sia strano ammirare due attori solitamente avvenenti e carismatici come la Binoche e Owen, non a caso scelti proprio per questo pure come testimonial di una rinomato produttore di cosmetici parigino, in mise trasandate e alla deriva, non si può non sottolineare che il loro apporto è stato decisivo nel trasformare una sceneggiatura potenzialmente brillante sulla carta in una messa in pratica cinematografica che non fosse solo un noioso compitino svolto bene con tanto di rimandi a opere precedenti in stile L’attimo fuggente. Ciò che invece le sfaccettate interpretazioni dei due divi non riescono comunque a ovviare è la mancanza di sorpresa e aspettativa: il finale edulcorato non solo della pellicola ma anche dei suoi filoni tematici minoritari, infatti, si intuisce così palesemente già nei primo quarto d’ora che è praticamente impossibile venir tacciati di fare dello spoiler. Finale scontato o meno è comunque piacevolmente consolatorio per gli addetti ai lavori delle istituzioni scolastiche vedere che anche la Settima Arte è sensibile allo smarrimento che talvolta provano i docenti nel interagire con un mondo come quello dell’istruzione, dove cambiano repentinamente sia le metodologie di insegnare che la natura delle attitudini tecnologiche dei destinatari.
Words and Pictures [id., USA 2013] REGIA Fred Schepisi.
CAST Clive Owen, Juliette Binoche, Keegan Connor Tracy, Bruce Davidson.
SCENEGGIATURA Gerald Di Pego. FOTOGRAFIA Ian Baker. MUSICHE Paul Grabowsky.
Commedia, durata 116 minuti.