Scandaloso, ma per i motivi sbagliati
Più che ai minori di 14 anni, Cinquanta sfumature di grigio dovrebbe essere vietato a tutte le adolescenti, per evitare il rischio che un’intera generazione cresca convinta non solo che il principe azzurro esista, ma che sia anche scultoreo, che viaggi in elicottero e che sappia rendere la prima volta qualcosa di eccitante e perfetto.
Tratta dall’omonimo romanzo di culto scritto da E. L. James, la pellicola racconta di un casuale incontro tra un’impacciata e sciatta giovane laureanda e un ricco imprenditore dal lato oscuro. Il lato oscuro del giovane e aitante Grey comprende una stanza dei giochi composta da manette e corde, un porno-loft che urla – insensatamente – alla sottomissione. Ma bastano quattro scene di nudo, un paio di strizzate d’occhio al sesso non convenzionale per rendere un film un successo? Perché di certo il lavoro di sceneggiatura è ridotto all’osso: sono state prese le parti migliori del libro, il primo, eliminate le inutili elucubrazioni mentali che l’autrice propinava alla protagonista Anastasia ed è stata inserita a forza qualche frase ad effetto degna di una Rossella O’Hara qualsiasi, portando sull’onda del successo migliaia di donne frustrate e represse al cinema. E allora, diciamoci la verità: tutta la storia non è altro che un romanzetto Harmony ben confezionato, ma soprattutto ben pubblicizzato. Eppure, anche se la pellicola non si sforza minimamente di rendere intelligente la scontata vicenda – alla fine anche Cenerentola viene salvata da un ricco e aitante biondo – risulta incredibilmente una spanna sopra al libro da cui è tratto. Già, perché l’autrice, che ha il coraggio di mettere su carta qualche suo sconcio sogno, racconta Anastasia come una giovane squilibrata che gode e si sente apprezzata solo quando la sua dolce metà le proibisce di vedere gli amici, le impone il suo cognome, le crea un lavoro ad hoc per controllarla; insomma racconta come fosse meraviglioso quello che noi comuni mortali chiamiamo violenza psicologica. Almeno in questo primo capitolo da multisala, la giovane protagonista cede alla tentazione di testare i limiti della sua sessualità (e come biasimarla per questo), ma trova la linea di confine che non può oltrepassare e mette fine al gioco. Noi spettatori, in attesa della seconda parte, cerchiamo nel mentre di ricordare le parti migliori di questa opera: i due statuari corpi nudi dei protagonisti e, ancora meglio, le rare sequenze prive di insensati dialoghi.
Cinquanta sfumature di grigio [Fifty Shades of Grey, USA 2015] REGIA Sam Taylor-Johnson.
CAST Dakota Johnson, Jamie Dornan, Jennifer Ehle, Max Martini, Luke Grimes.
SCENEGGIATURA Kelly Marcel, Patrick Marber, Mark Bomback (tratta dall’omonimo romanzo di E.L. James).
FOTOGRAFIA Seamus McGarvey. MUSICHE Danny Elfman.
Sentimentale/Drammatico, durata 125 minuti.