Voglio vederti danzare
La danza serpentina accompagna il cinema fin dalla sua preistoria, dagli esperimenti del kinetoscopio di Edison fino ad alcuni film sperimentali. È per questo che Stéphanie Di Giusto ha scelto la biografia della sua inventrice per esordire nel lungometraggio, scegliendo un argomento così profondamente cinematico.
Al centro di Io danzerò c’è Loie Fuller, artista del teatro popolare americano che per il suo talento di ballerina alternativa e inventiva si trasferisce a Parigi, dove conquista Les folies bergères e l’attenzione di tutto il panorama artistico e intellettuale. Ma l’arrivo di Isadora Duncan cambierà tutta la sua vita. Scritto dalla regista con Sarah Thibau da un libro di Giovanni Lista, Io danzerò è un classico film biografico venato di melodramma ma che trova la sua forza visiva e il suo cuore proprio nella messinscena del movimento della sua protagonista. Il film infatti, fin dall’esordio in Illinois che ha il sapore del western, punta molto sulla forza visuale e suggestiva del corpo di SoKo – cantante e attrice che buca lo schermo e rapisce lo spettatore – che fa suo il personaggio e lo tramuta in un palcoscenico ideale per dare prova di magnetismo, di forza scenica, di capacità di rendere filmica la sua capacità comunicativa che parte dal suono: Di Giusto è brava ad adattare il racconto alla linea grafica, alle volute che Fuller era riuscita a creare, giocando con intelligenza sull’artificio artistico, sull’esigenza dell’immagine, sulla suggestione puramente dinamica, quella che ancora adesso a 100 e più anni di distanza incolla allo schermo (le prove sono su YouTube, nei filmati della vera Fuller). Narrativamente a Io danzerò si possono imputare varie debolezze di struttura e di incisività nei personaggi di contorno, ma quando Di Giusto si concentra sulla sua protagonista e sul rapporto con la Duncan di Lily-Rose Depp il film convince, diventa suadente e appassionante, arriva a una dimensione stilistica che la regista deve ancora migliorare e raffinare ma che già può dirsi precisa: basterebbe vedere – oltre la direzione degli attori – l’utilizzo di scenografie, costumi e musiche, la fascinazione sensuale con cui dà forma alla coreografia, al rapporto tra Loie e lo spazio attorno a lei. Quello spazio che si è impresso nella storia dello spettacolo da quando l’immagine ha smesso di essere fissa.
Io danzerò [La Danseuse, Francia 2016] REGIA Stéphanie Di Giusto.
CAST SoKo, Lily-Rose Depp, Mélanie Thierry, Gaspard Ulliel, Louis Garrel.
SCENEGGIATURA Stéphanie Di Giusto, Sarah Thibau (tratta dal romanzo Loïe Fuller, danseuse de la Belle Epoque di Giovanni Lista). FOTOGRAFIA Benoit Debie. MONTAGGIO Géraldine Mangenot.
Drammatico/Biografico, durata 108 minuti.