Sguardi intrecciati
Partire dal reale. E filtrarne l’acidità delle sue sofferenze nel setaccio salvifico della visione, che è gioco di rimandi tra il dentro e il fuori delle cose, scandaglio rivelatore e presa di distanza necessaria, mai gratuita. Allontanarsi dal reale. Per scoprire che tornarvi è ancora possibile: scevri da zavorre che aggravano l’anima, liberi nella consapevolezza della verità del proprio esistere.
Gianna, affascinante donna matura con la passione per la recitazione teatrale, vive con la madre novantenne e non più autonoma. Ogni giorno è un rito che si ripete: la figlia-genitore si prende cura della madre-bambina lavandola, cambiandola, imboccandola per darle da mangiare, parlandole per trasmettere il calore di una presenza avvertita come sfuggente ed effimera. Ogni giorno è una piccola guerra da affrontare. Poche le ore d’aria concesse oltre le trincee del sacrificio e dei sensi di colpa: in quel tempo d’evasione trascorso sul palcoscenico Gianna può diventare un’altra, smorzare i toni di quel dramma personale, quasi riderne nei risvolti grotteschi ed eccessivi che la rappresentazione assume nel corso delle prove antecedenti la prima. Protagonista assoluta della “messa in scena a colori” che del rapporto madre-figlia (in versione commentata con voice over) fa il suo centro narrativo, nel passaggio al bianco e nero della finzione scenica Gianna mantiene uno status di personaggio di riferimento pur amalgamandosi alla coralità del gruppo attoriale. Una figura di “traghettatrice” le cui tre essenze – di figlia, donna, attrice – permettono l’attraversamento – mentale, fisico – di esistenze diverse e mondi sovrapposti, intrecciati in un pattern di vite dalla struttura a matrioska, in cui realtà e finzione si spiano di sottecchi, si incontrano e si scontrano, si accolgono e si allontanano. Tra cinque minuti in scena è un sogno inseguito per tredici anni e realizzato grazie alla perseveranza della determinazione e all’incontro con la talentuosissima interprete Gianna Coletti. Sua la storia portata sullo schermo, sue le lotte con una quotidianità a volte annientante, suo l’entusiasmo impetuoso e quella forza travolgente di rinascere dopo ogni battaglia. La Chiossone mette al servizio di questa umanità che non si arrende un’abilità registica non comune per le opere prime, riuscendo ad evitare la trappola della retorica e a infondere leggerezza a una materia altrimenti opprimente. Un “inno alla gioia” di razionale bellezza e semplicità, un balsamo dolce contro le bruciature scarnificanti di qualsivoglia crisi morale ed economica dei nostri tempi.
Tra cinque minuti in scena [Id., Italia 2012] REGIA Laura Chiossone.
CAST Gianna Coletti, Anna Canzi, Gianfelice Imparato, Elena Russo Arman, Luca Di Prospero.
SCENEGGIATURA Gabriele Scotti. FOTOGRAFIA Alessio Viola, Francesco Carini, Maria Marin. MUSICHE Into the Trees.
Drammatico, durata 84 minuti.