Le emozioni dentro di noi
Cosa succede nella mente di una ragazzina che sta crescendo, avvicinandosi lentamente alle soglie della adolescenza? Cosa accade quando all’improvviso viene sradicata dalla sua città d’origine insieme al padre e alla madre?
La storia viene raccontata seguendo il punto di vista di cinque emozioni, le personificazioni di Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura che presiedono la mente di Riley Andersen sin dalla nascita, e che ora si ritrovano alle prese con una situazione mai sperimentata prima, alla quale solo la collaborazione reciproca permetterà di porre un rimedio. Gioia, piena di energia e di sano ottimismo, e Tristezza, che si autocommisera ed è sempre con le pile scariche, compiranno un viaggio fantastico nei meandri della psiche, attraverso le terre del subconscio, del pensiero astratto, dell’immaginazione e del sogno, un cammino che assume i tratti di un vero e proprio percorso di formazione, al termine del quale sarà proprio l’intervento di Tristezza a risultare decisivo. Dopo cinque intensi anni di lavorazione, la Pixar sforna un film che stupisce per l’originalità con cui sviluppa un’idea non nuovissima ma di sicuro impatto, “a prova di bomba” per qualunque tipo di pubblico. Il concept rappresenta il vero punto di forza di Inside Out, un prodotto ancora una volta innovativo per come concretizza in immagini la premessa iniziale, dando l’ennesima prova della professionalità che dimora tra le pareti dello studio d’animazione guidato da Ed Catmull e John Lasseter. Tuttavia se il risultato è brillante per il modo in cui rende tangibile l’astratto, trasporta in superficie ciò che è visibile solo nel profondo, e suscita una fatale identificazione tra lo spettatore e il mondo che viene mostrato, non sempre è ineccepibile sul piano strettamente narrativo. Sovraccarico di idee, assai “pensato” e “studiato” tanto da rendere più volte scoperta una certa intenzionalità da parte degli autori, il film è spesso viziato da un ritmo non ineccepibile (per gli standard Pixar, si intende). Forse è più un vizio che sta all’origine del progetto, interessato a dare ampio spazio a piccole e costanti deviazioni per permettere di ammirare, in tutta la sua ricchezza, un mondo fantastico e zeppo di trovate. L’universo narrativo, assoluto fiore all’occhiello, domina la trama, meno scoppiettante che in passato, anche se alla fine tutto si incastra alla perfezione. Ed è ciò che conta. Inside Out, probabilmente uno tra i film più “adulti” della Pixar, fa riflettere ancor prima che emozionare realmente, e quando ci riesce è poco allusivo ma estremamente diretto: un gran pezzo di bravura, dove non è così semplice distinguere il frutto del genio da quello del mestiere, per quanto quest’ultimo sia di altissimo livello.
Inside Out [id., USA 2015] REGIA Pete Docter, Ronnie del Carmen.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Amy Poehler, Diane Lane, Richard Kind, Bill Hader.
SCENEGGIATURA Meg LeFauve, Josh Cooley, Pete Docter. FOTOGRAFIA Patrick Lin, Kim White. MUSICHE Michael Giacchino.
Animazione, durata 94 minuti.