La licantropia
Maccio Capatonda (al secolo Marcello Macchia) con Omicidio all’italiana cerca, insieme alla sua crew di affezionati attori-amici, di unire le regole della comicità che lo ha reso celebre con un impianto più solido e costruito da commedia di costume. Bersagli principali sono la televisione del dolore, la sua pornografia intellettuale e la morbosità con cui vengono raccontati dall’opinione pubblica i fattacci di cronaca con la loro spettacolarizzazione.
Ma non mancano frecciatine, per esempio, al razzismo strisciante o ai politici che cavalcano questi fatti per la loro propaganda. Nel disperso e cadente borgo dell’appennino abruzzese Acitrullo, la misteriosa morte di una ricca contessa – filantropa per le iniziative del sindaco Peluria (Maccio), e “licantropa” per il fratello (Herbert Ballerina) – viene presentata come un omicidio, per attirare le attenzioni del seguitissimo programma “Chi l’Acciso?” e della sua conduttrice Antonella Spruzzoni (una brava Sabrina Ferilli); in questo modo il borgo disperso prima sconosciuto diventa una località celebre come Avetrana, Cogne o Novi Ligure, in grado di attirare file di turisti e di trasformarsi in un posto alla moda sulla bocca di tutti. Omicidio all’italiana, che sotto certi aspetti ricorda e conferma, allungandola, l’impostazione dei trailer realizzati da Bruno LiegiBastonLiegi & Co. per Mai dire Gol, ha, come accennato, una costruzione più solida rispetto a Italiano medio, in cui la trama era poco più che un pretesto per i giochi di parole, i personaggi e le situazioni assurde e surreali e i tormentoni del gruppo; qui accade un po’ il contrario, e la particolare firma comica di Maccio e sodali si mette al servizio della critica di costume. Ed è proprio quando meglio sfrutta il surrealismo e il demenziale propri di quella comicità che la critica di costume e la satira raggiungono i loro momenti migliori e il film acquista la giusta dose di cattiveria, talvolta al limite del cinismo (si veda, per esempio, la sequenza cinica e politicamente scorretta dell’agenzia viaggi): quando cioè si crea il giusto amalgama tra lo sguardo critico e le firme più tipiche e riconoscibili della poetica comica del gruppo. Non è un caso quindi che, nonostante qualche storpiatura lessicale francamente divertente e qualche soluzione visiva efficace, nel complesso i momenti più deboli siano quelli in cui Maccio si affida alle strade per lui più sicure e conosciute, momenti un po’ a rischio ripetitività. A loro agio tutti gli attori, con una memorabile comparsata di Rupert Sciamenna, mentre guardando le numerose vecchiette che compaiono è inevitabile pensare alla da pochi mesi scomparsa Katherine J. Junior.
Omicidio all’italiana [Italia 2017] REGIA Maccio Capatonda.
CAST Maccio Capatonda, Herbert Ballerina, Sabrina Ferilli, Nino Frassica, Ninni Bruschetta.
SCENEGGIATURA Maccio Capatonda, Gianluca Ansanelli, Herbert Ballerina, Daniele Grigolo, Danilo Carlani, Sergio Spaccavento. FOTOGRAFIA Massimo Schiavon. MUSICHE Lorenzo Tomio.
Commedia/Grottesco, durata 99 minuti.