L’utopia della guerra
1862, Guerra civile americana. Newt Knight è un infermiere che lavora nell’esercito sudista, ma quando il nipote viene ferito a morte senza ricevere le cure adeguate, decide di disertare. Una volta tornato a casa, però, è testimone di alcune ingiustizie nei confronti della popolazione da parte dei soldati confederati e coglie l’occasione per creare un proprio esercito, in cui bianchi e neri si battono insieme contro la prepotenza militare e per la propria libertà.
Avviene così che la contea di Jones, nel Mississippi, sotto la guida di Knight, si costituisce in uno Stato Libero. Free State of Jones è un dramma storico che racconta una pagina della Storia americana poco conosciuta ai più, ma non per questo ovviamente meno importante. A portarla sul grande schermo ci ha pensato Gary Ross, al suo quarto lungometraggio e al primo dopo l’esperienza della saga Hunger Games, qui impegnato in una delicata trasposizione di fatti realmente accaduti, dall’alto contenuto umano tra integrazione, razzismo e ingiustizia. Con un’impostazione classica ma forse dall’eccessiva durata, Ross affida la voce della rivoluzione ad un Matthew McConaughey – incredibilmente somigliante al vero Newton Knight – che ruba letteralmente la scena, sebbene sia affiancato da altri nomi di spicco, come Mahershala Ali, Keri Russell (Mission Impossible III, Waitress) e Gugu Mbatha-Raw. È il suo Newt Knight che dà il via a tutto, una persona dall’animo buono e dal cuore sensibile che si prende i rischi del caso per far alzare la voce anche a chi, come Moses, ha il colore della pelle diverso dal suo, e per questo oggetto imprescindibile di discriminazione. Una lotta senza tempo, tra presente e futuro, da vivere con gli occhi diritti che guardano la strada che si intende percorrere, senza nasconderli in una velata ombra di paura e terrore. Conseguenze che però si pagano anche ottant’anni dopo, in un parallelismo che vede protagonista il figlio di Knight stesso, che però non trova all’interno del film la giusta dose di approfondimento, rimanendo così relegato in disparte, seppur risulti un tema decisamente di spessore. Nonostante questo, però, Free State of Jones coglie il senso profondo della lotta contro la schiavitù e le ingiustizie e di chi, con la sua infinità generosità, è riuscito a regalare un po’ di speranza laddove sembrava irraggiungibile, e restituire, almeno in parte, quella dignità tolta da coloro che non l’hanno mai avuta.
Free State of Jones [id., USA 2016] REGIA Gary Ross.
CAST Matthew McConaughey, Mahershala Ali, Keri Russell, Gugu Mbatha-Raw, Brian Lee Franklin.
SCENEGGIATURA Gary Ross. FOTOGRAFIA Benoît Delhomme. MUSICHE Nicholas Britell.
Biografico/Guerra/Azione, durata 139 minuti.