Gli abbracci perduti
Assieme ad Anna Magnani e Alida Valli, Valentina Cortese è stata una delle attrici di punta della grande stagione del cinema italiano a cavallo fra anni ’50 e ’60. Personalità prismatica, interprete completa, capace di passare attraverso generi e registri lasciando sempre un segno importante, viene raccontata per voce di otto attrici (più un attore) in un alternarsi puntuale di filmati d’epoca e messa in scena teatrale.
Dodecafonica, futurista, forte come la terra e leggera come un bacio, di Valentina Cortese si può (e si dovrebbe) raccontare tanto, sempre, ad esempio a partire dalla sua autobiografia Quanti sono i domani passati, curata assieme a Enrico Rotelli, edita da Mondadori e pubblicata in occasione dei suoi 90 anni. Così ha fatto in Diva! Francesco Patierno (Naples ’44, Il mattino ha l’oro in bocca) consegnando letteralmente il testo nelle mani di otto donne (Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia d’Amico, Isabella Ferrari, Anna Foglietta, Carlotta Natoli e Greta Scarano) per cercare, attraverso la scomposizione della “diva”, di arrivare al cuore nascosto della stessa.
Si tratta di un’indagine che il regista porta avanti andando a ritroso e interrogando, senza contraddittorio, le 8 attrici, quasi fosse un moderno Jerry Thompson incaricato di scoprire il segreto di una parola, rosebud, che nessuno ha sentito pronunciare. Nella vita di Valentina Cortese quella parola riconduce a un evento, un passaggio, uguale ma di segno opposto rispetto al corrispettivo immaginato da Welles per il giovane Charles Foster Kane, ma prima di arrivarvi Patierno percorre tappe necessarie della sua carriera e, di conseguenza, del cinema italiano. Dall’esordio in L’orizzonte dipinto (Guido Salvini, 1941) alla prima consacrazione con Blasetti in La cena delle beffe (1942) nel ruolo di Lisabetta, Valentina vola poi a Hollywood dove viene corteggiata, non solo in senso professionale, da Jules Dassin, e dove ha la possibilità di lavorare assieme ai migliori attori dell’epoca (Ava Gardner, Humphrey Bogart, Spencer Tracy, James Stewart). Date, nomi, premi, film della vita (su tutti, Effetto notte di Truffaut che le vale una nomination agli oscar come miglior attrice non protagonista) corrono fuori campo mentre i corpi delle 8 attrici lentamente svelano l’essenziale che è invisibile agli occhi, la rosebud nascosta dietro pile di oggetti: gli abbracci perduti di chi l’ha amata.
Diva! [id., ITA 2017] REGIA Francesco Patierno.
CAST Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia d’Amico, Isabella Ferrari, Anna Foglietta, Carlotta Natoli, Greta Scarano, Michele Riondino.
SCENEGGIATURA Francesco Patierno. FOTOGRAFIA Michele D’Attanasio. MONTAGGIO Maria Fantastica Valmori. MUSICHE The Spectrum.
Documentario, durata 75 minuti.