Una finestra sull’inquietudine
Ragazze Cattive di Ancco è una denuncia verso un tipo di realtà in cui la violenza è normalità ed è l’unico “mezzo con cui le persone si rapportano tra loro”.
Chinju, ormai nel pieno della sua carriera da fumettista, ricorda, tramite flashback, episodi drammatici della sua adolescenza in famiglia, a scuola e in amicizia. «Quando penso ai tempi della scuola riemergono notti buie e strani odori». Il tutto è immerso in un’atmosfera cupa in bianco e nero, dove il nero sembra riflettere la negatività e il buio di quei ricordi. Il bianco sembra, invece, evocare un filo di speranza e di libertà, per una giovane che ha subito quotidianamente maltrattamenti: «Ma com’è possibile che mio padre non conoscesse nessun altro modo per educare sua figlia?».
Il centro del racconto è l’amicizia tra Chinju e Jeong-ae. Le due si conoscono a scuola e sviluppano un’amicizia così forte che, nel momento in cui Jeong-ae scompare e non si sa dove sia, il vuoto che rimane nella vita di Chinju è incolmabile. Le ragazze crescono insieme e, nonostante la violenza che subiscono, riescono spesso a trovare una via d’uscita, per sentirsi bene e felici, dimostrando la loro forza d’animo. Ancco, infatti, vuole suggerire che, grazie agli amici, “qualsiasi cosa diventa bellissima”. Alla fine, però, Chinju riesce a riscattarsi dalle angherie subite, diventando una fumettista, mentre Jeong-ae sembra essere rimasta intrappolata in quel tunnel buio. Quella raccontata dall’autrice “è una violenza sistemica: fa parte della quotidianità e viene accettata da chi la subisce. Le vittime non si percepiscono come vittime, per questo non riescono a venirne fuori e, dall’altra parte, il non sentirsi vittime dà la forza di continuare a vivere”. Ancco sviluppa la storia in forma di diario, ispirandosi non solo alla propria storia personale, ma anche, più in generale, ai maltrattamenti che molti giovani hanno subito durante la crisi economica che ha colpito la Corea del Sud, negli anni Novanta. L’autrice racconta: “Le violenze erano consentite dalla società coreana. A scuola mi hanno picchiata con un banco. Era normale che una famiglia caldeggiasse i professori affinché mantenessero una linea di durezza nel rapporto con i propri figli”. Ancco riesce a farsi portavoce di tutta una generazione di ragazzi che ha subito umiliazioni ingiustificabili, cercando di spronare il lettore a riflettere su ciò che è giusto e sbagliato. Il suo racconto non è solo una denuncia, ma è anche un filo di speranza per tutte le generazioni future, perché riescano a combattere contro qualsiasi forma di violenza.
Ragazze cattive [Corea del Sud, 2018] TESTO E DISEGNI Ancco.
EDITORE Canicola. COLLANA Jaroslav Falta. Graphic Novel, 172 pagine.