Un nome, una leggenda
Una creatura curiosa il Marsupilami, occhi grandi e furbi, il pelo da leopardo giallo e nero a pois, otto metri di coda capace di attorcigliarsi ovunque e sollevare qualsiasi cosa. L’immaginario stato sudamericano di Palombia accoglie svariati pittoreschi personaggi, tutti in qualche modo legati al mitico oviparo: ci sono un reporter in cerca della tribù dei Paya e la sua guida locale, all’occorrenza alternativo veterinario desideroso di riscatto; sulla loro strada un dittatore, un botanico pazzo e la sua assistente, indigeni danzerini, arcane profezie e un’immensa giungla labirintica.
Il tutto si amalgama all’interno di un’opera di animazione CGI e live action, una fiaba per bambini a tratti finemente satirica (leggi le false pubblicità in stile L’Oréal contro l’invecchiamento). Dopo il successo di Asterix & Obelix – Missione Cleopatra, per Marsupilami Alain Chabat quadruplica se stesso, diventando regista e produttore, sceneggiatore e attore di questa bizzarra commedia senza troppe pretese ma con un bagaglio di messaggi positivi da dispensare alle menti dei giovani spettatori, e non solo. Se il dolce faccino del misterioso animaletto delizia coloro che ancora gravitano intorno ai sei anni di vita, incantandoli con giochi di colori, musiche e una sceneggiatura mai nemmeno lontanamente volgare, chi di anni ne ha qualcuno in più è destinato al tedio più totale? Inaspettatamente si ride, non si può farne a meno visti i momenti di piacevole divertimento, mentre il nostro coinvolgimento sale, insieme al desiderio di sapere che fine faranno i due apprendisti eroi. L’esempio principe: chi non conosce Céline Dion, la donna dalla mastodontica voce in grado di strapparci il cuore sulla prua di un transatlantico? Lei è la passione segreta del sanguinario dittatore capace di salvare la situazione imitandola, baffi e braccia muscolose compresi. Ad un certo punto, nasce naturale anche una sorta di caccia alla citazione: dall’inesorabile ticchettio dell’orologio della serie 24, all’indefinita bestiolina che fa evadere i protagonisti rubando le chiavi a delle guardie distratte, erede dell’intraprendente Milo, il cane di The Mask – Da zero a mito, tanto per citarne un paio. In verità, il culmine lo raggiunge il ricordo di André Franquin, fumettista belga creatore del personaggio Marsupilami, apparso per la prima volta nel 1952 nel settimanale Spirou. Insieme agli anni ’90 arriva anche la prima serie animata tratta dal fumetto, prodotta dalla Disney e trasmessa in Italia dalla Rai, seguita poi da una seconda stagione, questa volta targata Mediaset e bollata con la rituale sigla cantata da Cristina D’Avena. Marsupilami è qui per rinfrescare la memoria di chi ha dimenticato questa parte di storia, una commedia caotica, fresca e semplice, soprattutto deliziosamente demente. Vedere per credere.
Marsupilami [Sur la piste du Marsupilami, Francia/Belgio 2012], REGIA Alain Chabat.
CAST Jamel Debbouze, Alain Chabat, Lambert Wilson, Liya Kebede, Fred Testot.
SCENEGGIATURA Alain Chabat, Jeremy Doner (tratto dal fumetto Marsupilami di André Franquin). FOTOGRAFIA Laurent Dailland. MUSICHE Bruno Cuolais.
Commedia, durata 105 minuti.