Il male
L’infanzia di un capo – vincitore del Premio Orizzonti alla Miglior Regia e del Premio Luigi de Laurentiis alla Miglior Opera Prima a Venezia 72 – è l’esordio alla regia dell’attore Brady Corbet (Funny Games, Sils Maria, Forza maggiore), un esordio che però lascia un po’ perplessi.
La pellicola vanta un cast ispirato e d’eccezione, che vede le ottime performance di Bérénice Bejo e del piccolo Tom Sweet, ma se nell’impeccabile messa in scena Corbet dimostra già un gran talento, pecca purtroppo in fase di sceneggiatura. Siamo alla fine della Prima Guerra Mondiale, una famiglia americana si stabilisce nella campagna francese: il padre è coinvolto nella redazione del Trattato di Versailles, la moglie dovrà badare al figlio che nasconde una malvagità che contiene la genesi di un mostro. Costruito quasi come una sinfonia, compresa la divisione in quattro movimenti che corrispondono alle fasi di crescita della cattiveria del piccolo, The Childhood of a Leader riesce a mantenere una tensione quasi ossessiva anche attraverso le musiche pompose e “spaventose” di Scott Walker. Movimenti di macchina ipnotici e di genere, recitazione misurata, colori ombreggianti e scuri, cozzano con una vicenda lagnosa e quasi incomprensibile. Se è chiara la tematica di fondo della crescita della confusione e della futura malvagità, impersonata dal bambino, che imperverserà nell’Europa dopo la fine della guerra, è il senso dell’operazione a mancare. Da sottolineare il fatto che già altri autori hanno raccontato questo momento socio-politico, ma mai con questo particolare punto di vista: l’innocenza sporcata e violentata dal contesto che culminerà nella bassezza, vedi Nazismo e autoritarismi vari. Il finale, vertiginoso e perturbante, risolleva in parte questa sconnessa involuzione. Il paragone forse azzardato ma più evidente è con Haneke e il suo Il nastro bianco, al quale forse Corbet si è ispirato. Il sottofondo politico resta in superficie, a discapito dei turbamenti, anche quelli superficiali, che aleggiano nella dimora di campagna. Sembra quasi che Corbet non abbia avuto il coraggio di calcare la mano o di seguire una via precisa: il lavoro alla fine non è né un film politico né una dramma psicologico, è un ibrido che lascia con tante domande. Un piatto cotto con ingredienti freschi ma che non legano tra di loro. Attendiamo al varco una seconda prova di Brady Corbet, adesso possiamo solo riconoscerne il grande ardimento e gli auguriamo di farsi aiutare in fase di scrittura.
L’infanzia di un capo [The Childhood of a Leader, Francia/Gran Bretagna/Ungheria 2015] REGIA Brady Corbet.
CAST Liam Cunningham, Bérénice Bejo, Stacy Martin, Yolande Moreau, Robert Pattinson.
SCENEGGIATURA Mona Fastvold, Brady Corbet (tratta dai romanzi Infanzia di un capo di Jean-Paul Sartre e Il mago di John Fowles). FOTOGRAFIA Lol Crawley. MUSICHE Scott Walker.
Drammatico/Storico, durata 115 minuti.