SPECIALE AUTORI VENEZIA 70
Spettacolarità in punta di piedi
Qualcuno sostiene l’inutilità dei premi, ma è proprio grazie a riconoscimenti e statuette (tra cui il Leone d’Oro alla Carriera durante la 62a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia) che in Occidente ci si è accorti di un uomo con gli occhiali che raccontava storie magiche e umanissime.
Ecco dunque arrivare finalmente anche sui nostri schermi Chiirho, Nausicaa, Sheeta, Mononoke, Ponyo: eroine forti e coraggiose, animate rigorosamente a mano, che corrono, volano, combattono in luoghi a metà fra il sogno e il reale, dove è realtà dormire sulla pancia paffuta e pelosa del guardiano della foresta o partire tutte sole per cercare di spezzare una maledizione. In un bagno di colori che ammaliano senza stordire, i film si snodano tra domande etiche e crescite personali, laddove il rapporto tra Uomo e Natura è indagato e risolto con il crearsi di alleanze e compromessi. Rifiutando la computer graphic e ribadendo la poeticità del disegno fatto a mano, di un lavoro di fine artigianato, le storie dello Studio Ghibli rimangono non solo senza tempo perché atemporali sono valori ed ideali, ma per la lungimiranza con cui già più di vent’anni fa un signore giapponese con la passione del volo e del disegno di nome Hayao Miyazaki si domandava dove finirà l’Uomo, incapace di coesistere con il suo pianeta e con i suoi stessi simili. Ripudiando la guerra in ogni forma, le sue pellicole libere da ipocrisie riconoscono comunque il bisogno di una lotta non atta a decretare un vincitore, quanto piuttosto a fermare una calamità. Ancor più sorprendente per la capacità di sondare la mente umana, Miyazaki a volte oppone il protagonista a se stesso, in un’analisi in punta di piedi non tanto su chi siamo, ma su chi vogliamo e possiamo diventare. Scelte su scelte costruiscono la poesia in immagini che sono questi film, a volte ispirati a romanzi occidentali, altre volte creati attingendo al bacino di folklore nipponico, ma dando in entrambi i casi un risultato che diverte gli occhi, fa tremare il cuore e stimola la mente, senza grossi artifici né eccessive spettacolarizzazioni. Probabilmente la magia di Miyazaki è tutta qui: prendere una buona storia, trasformare le parole in immagini su carta e mostrarcela. E se non è talento questo…