L’animazione per adulti che non scende a compromessi
Un piccolo villaggio sta per essere sommerso per far posto al bacino di una centrale idroelettrica. Incerti sul futuro, gli abitanti si affidano a un predicatore che promette di costruire una nuova cittadina se riceverà una quantità sufficiente di donazioni in denaro.
The Fake è un film d’animazione decisamente monotematico che esplora il fanatismo religioso e lo stato di disperazione che porta una comunità ad affidare il proprio destino al sovrannaturale. In questo, The Fake fa un ottimo lavoro: alcuni personaggi sono ferventi nella loro fede, altri scelgono quasi coscientemente di lasciarsi raggirare perché sono ormai anziani e preferiscono delegare serenamente a un potere superiore che combattere per cambiare la propria situazione. Capiamo subito che il predicatore è manipolato da Choi, un truffatore senza scrupoli che viene da Seoul con l’intenzione di sottrarre alla comunità più denaro possibile. L’unico ostacolo al suo piano è Min-chul, un ubriacone rissaiolo che scopre accidentalmente la vera identità di Choi. Yeon Sang-ho è un regista che non scende a compromessi nel condannare la fede cieca e che si distingue per violenza e contenuti scabrosi. The Fake è un film che non concede proprio nulla al proprio pubblico e questo è, forse, il suo pregio maggiore: è un pugno nello stomaco dall’inizio alla fine. Min-chul è un vero antieroe, facciamo la sua conoscenza quando ruba i risparmi della figlia per ubriacarsi, distruggendo il suo sogno di andare all’università. Il suo carattere problematico lo rende impermeabile ai sermoni del predicatore, ma a lui non interessa salvare la comunità, vuole solo vendicarsi di Choi per averlo colpito con un mattone e, semmai, dimostrare di aver ragione. Quella di Min-chul non è una scorza dura che nasconde un cuore d’oro: egli non ci mostrerà mai un momento di umanità che ci aiuti a simpatizzare con lui e, soprattutto, non avremo mai l’impressione che i suoi difetti siano perdonati nel nome della sua battaglia contro i truffatori. Min-chul è un bastardo che si ritrova per caso a combattere contro dei bastardi più grandi. Non ha un’evoluzione e non dobbiamo immedesimarci in lui solo perché è il protagonista. L’impossibilità di identificarsi davvero in un personaggio è ciò che rende difficile la visione di The Fake, ancora più della violenza (sia grafica che di contenuti), ed è ciò che lo rende interessante.
The Fake [Saibi, Corea del Sud 2013] REGIA Yeon Sang-ho.
SCENEGGIATURA Yeon Sang-ho. MUSICHE Young-gyu Jang.
Animazione/Drammatico/Thriller, durata 101 minuti.