Metti una sera a cena
Fresco di passerella veneziana, I nostri ragazzi di Ivano De Matteo rischia di presentarsi come una versione de noantri del Carnage polanskiano, dal quale in realtà si differenzia per vari aspetti narrativi e di messa in scena.
Se il confronto tra i due film è da un lato impreciso e pure ingeneroso, considerando il curriculum dell’autore di Chinatown, d’altra parte può essere significativo, ribadendo le dovute proporzioni, per trovare, ancora una volta, un endemico problema di un certo tipo di cinema italiano, dagli evidenti problemi di sceneggiatura e schiavo del contenuto ai danni della loro rielaborazione e dell’efficacia metaforica, e pure un po’ spocchioso nel compiacersi di un certa carica antiborghese che, in questo modo trattata, diventa trito luogo comune. Due fratelli diversissimi tra loro e le rispettive consorti – da un lato il cinico avvocato Alessandro Gassman e Barbora Bobulova, dall’altro il pediatra progressista Lo Cascio e la guida un po’ intellettualoide Giovanna Mezzogiorno – una volta al mese si ritrovano per una rituale cena in un celebre ristorante romano (negli ultimi tempi noto più per gli scontrini truffa presentati ai turisti giapponesi che per la bontà della coda alla vaccinara). Il disprezzo reciproco mascherato, la supposta diversità etica e morale delle due coppie rimangono sommersi fino a quando un grave atto vandalico compiuto dai loro figli non mette in discussione le convinzioni, le ragioni, l’esistenza e i rapporti dei quattro protagonisti. Il problema fondamentale del film è soprattutto un problema di scrittura, e va cercato nella definizione dei personaggi. Per esempio, la scelta di concentrarsi perlopiù sui quattro genitori, lascia del tutto ai margini i due ragazzi, figure monodimensionali trattate con una banalità sociologica a tratti disarmante e di cui non si percepisce né il disagio né le motivazioni del loro grave atto di violenza (che pare quasi causato dal fatto che i due guardino The Jackass e le web series). Anche il ritratto dei genitori soffre dello stesso schematismo, che impedisce ai quattro di diventare davvero rappresentazioni emblematiche di figure sociali, li imprigiona in luoghi comuni ormai stanchi e senza mordente e toglie efficacia al loro sviluppo finale e al climax che mette in discussione le loro idee e ribalta la condizioni intellettuali ed etiche di partenza. Quindi, una sceneggiatura inadeguata e una definizione dei protagonisti banalotta e inefficace tarpano le ali al film, che risulta senza mordente, nonostante De Matteo provi a risollevare le sorti con una mdp abbastanza mobile e con i contrasti tra fuoco e fuori fuoco, e nonostante la buona prova di Gassman, il migliore del quartetto. Il tutto potrà bastare al pubblico di maggiore riferimento, in cerca di conferme alle sue convinzioni, ma non basta per essere davvero cinema.
I nostri ragazzi [Italia 2014] REGIA Ivano De Matteo.
CAST Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio, Barbora Bobulova, Giovanna Mezzogiorno, Jacopo Olmo Antinori.
SCENEGGIATURA Ivano De Matteo, Valentina Ferlan (tratto dal romanzo La Cena di Herma Koch). FOTOGRAFIA Vittorio Omodei Zorini. MUSICHE Francesco Cerasi.
Drammatico, durata 90 minuti.