60° BFI – London Film Festival, 5-16 ottobre 2016, Londra
Scacco matto da Disney
Negli ultimi anni, le polemiche attorno al modo in cui Disney affronta le questioni di razza e di genere sono state numerose; solo nelle ultime settimane, il pubblico ha rumoreggiato in vista del possibile casting di attori bianchi nella recentemente annunciata versione live action di Mulan.
Con questo pregiudizio vivo nella mia mente, mi aspettavo che Queen of Katwe avrebbe trovato un modo per diventare assolutamente repellente, nonostante a prima vista la storia non presentasse alcuna opportunità per svolte razziste o esoticizzanti. È sato bello essere smentita: la regista Mira Nair (che peraltro vive a Katwe da 27 anni) mette insieme un film pur sempre dedicato a un pubblico giovane, ma sorprendentemente onesto e realistico. La regina del titolo è Phiona Mutesi (classe 1996), cresciuta nel più grande degli slum della capitale dell’Uganda, Kampala – per l’appunto, Katwe. Dopo aver abbandonato la scuola per aiutare economicamente la sua famiglia, a soli dieci anni Mutesi cominciò a frequentare la missione religiosa locale e imparò a giocare a scacchi, diventando nel giro di pochi anni una delle più giovani campionesse internazionali della storia. La storia di Phiona, inclusa la povertà estrema della sua famiglia e le molte difficoltà con cui si scontra vengono presentate in maniera accessibile, ma non edulcorata; quando i Mutesi perdono la loro casa, non guardano le stelle su un prato, ma dormono nel fango al freddo. Con una storia del genere sarebbe semplice – e, ancora una volta, prevedibile in un film Disney – scadere nel melodramma (e nei facili parallelismi tra la vita di Phiona e gli scacchi), ma Mira Nair si tiene per la maggior parte lontana dalla facile manipolazione dello spettatore, lasciando che la storia si sviluppi in maniera naturale invece di puntare su picchi di pathos e violini. Il cast di attori locali – la maggior parte alla prima esperienza cinematografica, compresa la protagonista Madina Nalwanga – non viene oscurato dai “nomi grossi” del film, David Oyelowo nei panni del mentore della missione, e Lupita Nyong’o, che prova ancora la sua eccezionale versatilità nel ruolo della madre di Phiona. Queen of Katwe non è un trionfo del cinema d’essai e non pretende di esserlo, ma è un film intelligente e incantevole, che racconta la realtà della vita contemporanea in Uganda sottolineando le inequalità e i problemi della sua società, allo stesso tempo risparmiandosi (e risparmiandoci) banalità e romanticismi fuori luogo – incluse le incomprensibili riprese aeree di giraffe che corrono nella savana in qualsiasi film occidentale ambientato nell’Africa subsahariana.
Queen of Katwe [Id., USA/Sudafrica 2016] REGIA Mira Nair.
CAST Madina Nalwanga, David Oyelowo, Lupita Nyong’o, Esther Tebandeke.
SCENEGGIATURA William Wheeler. FOTOGRAFIA Sean Bobbitt. MUSICHE Alex Heffes.
Drammatico/Biografico, durata 124 minuti.